Suadente esibizione degli H.C.-B venerdì sera a La Chiave. Voli pindarici e depressioni a bordo di uno shuttle sonoro
Il viaggio umorale degli H.C.-B.
Pareti color carbone e fumi a oltranza a La chiave. Sul palco mille ferri. Giampaolo savvinghia al suo sintetizzatore, lo percuote, lo violenta. È così che parte il sogno spaziale del concerto, un sogno che è profondo come un salto nel buio. Lintro che fa fare fagotto a tutti noi per la partenza è lungo come la paura di nuotare. Uno Shuttle è pronto lì ad aspettare attraccato sugli scogli bianchi del Nord, uno shuttle senza conducente, ma piuttosto spinto dalle onde di un mare ora in tempesta ora da calma piatta. Riccardo frusta le redini dei cavalli marini da slitta. Nel viaggio (trip inzuppato di eco), sono proprio i rumori a farla da padrona, non cè suono senza rumore, non cè vita senza gli scricchiolii, fisiologici, del tempo.
E lesecuzione degli H.C.-B. di una saliscendi Black Pillow scartavetra i pensieri del pubblico. Larpeggio della Fender detta i tempi della solitudine in un viaggio verso luoghi lontani, Remote, dove limportante è andare, poco importa su quali percorsi (scie).
Ora la marea grigia ingoia il battello, ora lo culla sulle sue braccia dorate, ma poi ancora la tempesta, scura come le pareti di carbone, si suicida sul pontile, ma ancora lacqua è come olio denso e la nave come burro delicato. È giunto il momento di Sliding on Barents Sea, è giunto il momento di virare, di puntare dritti verso quelle coste bollenti e piccanti, dove il sole banchetta con le donne dalla pelle olivastra e dal profumo di fiori. Alberi di vetro, Puta tacos y cerveza : y al horizonte el cielo es color rojo inferno Giampaolo gracchia sulle chitarre progressive di Gianluca e Federico, mentre la sezione ritmica commenta con tutto linferno dei colori accecanti delle terre latine. Salvo afferra il basso a mò di fucile e lo punta verso lorizzonte dal cielo rosso inferno. Ci ritroviamo dentro formicai zuppi di rum, dove le donne si spezzano la schiena e i bambini corrono scalzi alzando la terra rossa. Sì, è proprio linferno amarillo e rojo, asfissiante e indaffarato.
Ci sono i fiati messicani a fare delle scorribande in fondo alla città. Salvo ora afferra il clarinetto usandolo come remo.
È il momento di tornare da dove si era venuti. È il momento dei pensieri e della solitudine, in or out: questo è il bivio. Lo shuttle ritorna in mare aperto poi. Nuovi percorsi, nuove gelide sensazioni, nuovi ponti di solitudini infrante da schiume patetiche e meste. I suoni delle acquee risucchiano il battello verso il nuovo inferno, ma stavolta gli dei del mare soffiano il vento giusto. E con una serie di fotogrammi liquidi e morbidi gli H.C.-B. hanno offerto il loro film sul viaggio atlantico degli umori.
H.C.-B.:
Gianluca Napoli
Gaimpaolo Sofia
Salvatore Fichera
Federico Laudani
Riccardo Napoli