Il tribunale amministrativo sposa la posizione dei ristoratori vicino piazza Spirito Santo. «Un parcheggio pubblico per posteggiare le auto non vale un posto di lavoro», scrivono i giudici. L'amministrazione costretta a cancellare gli otto stalli per il parcheggio
Il Tar accoglie ricorso della Trattoria del Cavaliere «Ora serenità dopo la persecuzione del Comune»
«Un parcheggio pubblico per posteggiare l’auto non vale un posto di lavoro». È questo il passaggio saliente con cui i giudici della terza sezione del tribunale amministrativo etneo hanno accolto il ricorso della Trattoria del cavaliere contro il Comune di Catania. Al centro della diatriba la scelta dell’amministrazione guidata da Enzo Bianco di realizzare otto parcheggi con strisce bianche nell’area riservata ai dehors dell’attività commerciale nata nel 1922. Uno spazio che i titolari del locale gestivano da 16 anni e che, dopo la revoca, aveva portato gli stessi ad annunciare il licenziamento di otto dipendenti. Una scelta legata alla probabile riduzione del volume d’affari che adesso è stata ribaltata dalla giustizia amministrativa.
Per i giudici, l’interesse dei residenti a parcheggiare nelle vicinanze delle proprie abitazioni deve fare i conti con quello economico dei ricorrenti ma anche con i livelli occupazionali: «L’improvvisa cessazione, in una zona economicamente depressa e ad alto tasso di disoccupazione, avrebbe intuitivi, evidenti, drammatici riflessi sociali». Secondo i giudici, gli stalli per le auto possono attendere, perché bisogna dare assoluta priorità alla manodopera. Per l’amministrazione comunale, invece, il provvedimento doveva essere preso per evitare che la zona continuasse a essere il regno incontrastato dei parcheggiatori abusivi. In una parte della città, in via Felice Gambino a due passi da piazza Spirito Santo, dove sono già presenti le strisce blu gestite dalla partecipata Sostare.
Da due anni veniamo perseguitati dal Comune di Catania
Con il dispositivo in mano, uno dei due soci della trattoria si è già presentato nei locali dell’ufficio Attività produttive del Comune. «Attendiamo la firma del comandante dei vigili urbani – spiega a MeridioNews l’altro socio,Francesco Musumeci -, che tuttavia ha già provveduto a cancellare le strisce e a togliere la segnaletica verticale per mettere la nostra che vieta il parcheggio. Penso che da questa sera saremo pronti». Non era la prima volta che i ristoratori erano costretti a ricorrere alla giustizia per fare valere le proprie ragioni, come confermano i legali Attilio Luigi Maria Toscano e Bonaventura Lo Duca: «Speriamo che adesso si possa chiudere definitivamente questa vicenda con il rilascio della concessione, dopo che il Comune è stato già soccombente per ben cinque volte al Tar». Una di queste decisioni è valsa all’ente del capoluogo etneo anche un debito fuori bilancio perché l’amministrazione sarebbe stato condannata, oltre che al ripristino dello status quo, anche al pagamento delle spese legali.
Questi 20 giorni per la proprietà del locale non sono stati semplici. «Adesso vogliamo pace e serenità, anche per i nostri lavoratori – dicono dalla proprietà – Da due anni veniamo perseguitati dal Comune di Catania». Con il ripristino della piazza in corso e la speranza che i clienti tornino ad affollarla, Musumeci parla anche dei parcheggiatori abusivi. Gli stalli messi da Palazzo degli elefanti non avrebbero infatti risolto la situazione: «In questi giorni ci sono stati comunque. Non per mancanza di vigilanza, ma semplicemente perché non esiste nessuno che li può portare via da lì».