Il ritorno di donna Rosa Corsello Una vittoria a distanza sulla rivale Nelli

Alla fine l’ha spuntata Anna Rosa Corsello, che è tornata sulla plancia di comando del dipartimento regionale al Lavoro. Mentre la sua grande rivale, Nelli Scilabra, è uscita di scena. La prima vince su tutta la linea: nessuno l’ha mai estromessa: è stata lei, lo scorso 8 agosto, a dimettersi, lasciando vacanti ben due dipartimenti: Formazione professionale e Lavoro. Mentre l’ex assessore Scilabra, di fatto, è stata messa fuori dalla Giunta su precisa richiesta di quello che dovrebbe esse il suo Partito: il PD.

Di fatto, il ‘siluramento’ dell’ormai ex assessore alla Formazione professionale è una pesante sconfitta del senatore Giuseppe Lumia e del presidente della Regione, Rosario Crocetta, che escono piuttosto ‘ammaccati’ dal rimpasto della Giunta, se è vero che hanno perso il controllo dell’assessorato regionale all’Energia, branca dell’amministrazione che si occupa anche di acqua e rifiuti. 

Certo, questo assessorato è finito comunque al Pd, e precisamente all’area renziana alla quale sia Lumia, sia Crocetta fanno capo. Ma chi legge attentamente gli equilibri di potere sa che governatore e senatore hanno dovuto cedere una pedina fondamentale, perché il nuovo assessore regionale all’Energia, Vania Contraffatto, che nella vita fa il pubblico ministero, come ha sottolineato ieri al nostro giornale un uomo politico di grande esperienza esperienza come Lino Leanza, opererà in autonomia. E la stessa cosa faranno quasi tutti gli altri assessori del Governo Crocetta ter.

Se proprio la dobbiamo dire tutta, la nostra impressione è che l’unico assessore oggi riconducibile al Crocetta e a Lumia sembra Mariella Lo Bello, la titolare della Formazione professionale. Mentre quasi tutti gli altri assessori non sembrano molto condizionabili. Al massimo – e questo fa parte della politica – si confronteranno in modo più attento con i rispettivi Partiti di appartenenza o con i leader dai quali sono stati segnalati. Ma il tempo in cui quasi tutti gli assessori, chi più chi meno, rispondevano al governatore e ai ‘pupari’ del Governo sembrano definitivamente tramontati. 

Sotto questo profilo Crocetta oggi, quando ha pronunciato a frase: “Questa è l’alba dopo la notte buia”, ha detto la verità. Certo, non ha ammesso che della “notte buia” – cioè dei primi due anni di Governo – i protagonisti sono stati lui e i ‘pupari’ delle due passate Giunte. Ma tutto sommato un’autocritica, seppur velata, c’è stata.

Come si inquadra, in questo scenario, il rientro della dottoressa Corsello al vertice del dipartimento Lavoro? Intanto va detto che questo è il ‘suo’ dipartimento. Ricordiamoci che donna Rosa era dirigente generale del Lavoro prima che si insediasse Rosario Crocetta a Palazzo d’Orleans, sede della presidenza della Regione. Quando Crocetta non ha riconfermato Ludovico Albert alla guida del dipartimento Formazione, ha affidato l’interim proprio alla dottoressa Corsello. Un doppio incarico che la donna di ferro di Formazione e Lavoro ha tenuto fino al momento delle dimissioni (anche se con uno scambio: passando dirigente generale titolare del dipartimento Formazione, con l’interim al Lavoro).

La dottoressa Corsello torna al vertice del dipartimento Lavoro per almeno due motivi. Primo: perché conosce molto bene la ‘macchina’. Secondo: perché non è mai stata in polemica con il presidente Crocetta, che nell’agosto scorso ha provato, senza riuscirci, a mediare tra l’ex assessore Scilabra e donna Rosa, quando le due se le davano di santa ragione in Commissione lavoro e Cultura dell’Ars e sui giornali. Insomma, la dottoressa Corsello rientra come dirigente generale vicina al presidente della Regione.   

Di più: con molta probabilità, in questo rientro c’è anche lo zampino del segretario generale della presidenza della Regione, Patrizia Monterosso, con la quale, in questi due anni, donna Rosa si è di certo coordinata, soprattutto nella gestione della Formazione professionale. 

Tutta la storia degli extra budget – che rischia di finire male per chi ha disposto il recupero coatto delle somme – dovrebbe essere il frutto delle menti di queste due donne. E tutto sommato è giusto che adesso tornino ad occuparsi delle ‘frittate’ amministrative che hanno ‘ammannito’. Anche perché, in un futuro che non appare lontano, incombono altri pronunciamenti della Corte dei Conti, sempre su queste storie di extra budget e dintorni, che potrebbero non essere ‘leggeri’.  

Nelle prossime settimane capiremo di più. Di certo, il nuovo assessore al Lavoro, il docente dell’università di Catania, Bruno Caruso, si ritrova a lavorare con una dirigente generale molto in gamba, che potrebbe diventare un osso duro nel caso in cui dovessero sorgere controversie.  

Per concludere, Dario Cartabellotta, che era stato nominato dirigente generale del dipartimento Lavoro, con il rietro della dottoressa Corsello lascia l’incarico. Per andarsi ad occupare solo del dipartimento Pesca.               


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