PER RICORDARE IL CELEBRE ATTORE E LA FAMOSA PELLICOLA, LA FONDAZIONE SALONIA HA PRESENTATO UN INTERESSANTE PROGETTO CULTURALE ORGANIZZATO DAL COMUNE DI MALFA E DALLANFE
La poesia di uninstallazione naturalistica in uno scenario magico e uno splendido docufilm fanno rivivere a Salina Massimo Troisi e il film “Il Postino”.
La kermesse ideata dalla Fondazione Salonia nellambito del Memorial Troisi organizzata dal Comune di Malfa e dallAnfe ha riscosso, lo scorso 6 agosto, un grande successo di pubblico e critica.
Ricordare Massimo Troisi e, allo stesso tempo, attraverso la poesia di uninstallazione naturalistica e di un docufilm, ripercorrere la sua storia artistica e la sua vita, evidenziando lunicità interpretativa che lo ha reso celebre in tutto il mondo è stato lobiettivo perseguito dalla Fondazione Salonia che, nel ventennale della morte di Troisi e della proiezione del film Il Postino, ha presentato un interessante progetto nellambito del Memorial Massimo Troisi del Comune di Malfa.
Si è colorato di poesia, quindi, lo splendido scenario della spiaggia di Pollara. Per lopera realizzata, Salonia ha utilizzato solo materiale naturale trovato sull’isola come legno, ferro, sassi, piante e una vecchia barca che poi ha dipinto.
La vecchia imbarcazione in legno è stata poi incastonata nel cancello di entrata di una grotta. All’interno è stato posizionato un registratore collegato ad un impianto stereo che diffonderà al passaggio dei visitatori la voce, i suoni e i rumori della natura che Troisi-Ruoppolo ha registrato nel film Il postino.
Linstallazione, denominata Lultimo viaggio in un rifugio ancestrale rubato agli dei, cerca di descrivere allo stesso tempo l’anima di Troisi e il suo rapporto con la morte. Lo schianto della barca rappresenta la vita dell’uomo perennemente in balia delle soverchianti forze della natura contro le quali nulla possono razionalità, intelletto e progettazione. Resterà sullisola finché non saranno le mareggiate a distruggerla come spiega lo stesso artista Dimitri Salonia (nella foto a destra).
Sempre durate la manifestazione è stato proiettato il poema visivo di Eros Salonia dal titolo Scusate, avete visto Massimo Troisi ?.
Il film ha ripercorso con un linguaggio originale gli ultimi giorni di Troisi a Salina, fondendo lo stile del documentario con la fantasia.
Ha ricordato Troisi a Salina attraverso le immagini e le testimonianze dei protagonisti della pellicola e di chi ha lavorato nel film.
Oltre lo scenografo Lorenzo Baraldi, la costumista Gianna Gissi, gli attori Mariagrazia Cucinotta e Alfredo Cozzolino e laiuto regista Gaia Gorrini.
Coivolti molti abitanti dellisola che hanno conosciuto lattore, ma anche esperti e docenti di cinematografia.
Il film ha anche fatto tornare idealmente Troisi a Salina e ha permesso di conoscere lisola in una dimensione più intima e vera come ha spiegato il regista.
Il poema visivo si è spinto fino ad immaginare, con un percorso narrativo originale, il ritorno di Troisi a Salina, nelle sembianze di un ragazzo che ammirerà unaltra volta i colori, i panorami, gli odori e le tradizioni dellisola e li confronterà con quanto aveva vissuto durante le riprese del film.
Questo nuovo approccio nel racconto assorbe la sua forza dalle radici della tradizione e la trasforma con punti di vista innovativi che diventino nuova linfa vitale nel linguaggio cinematografico.
Si tratta di un nuovo neorealismo dove però i protagonisti, pur facendo parte di un film di fantasia non recitano, ma raccontano se stessi e la loro vita.
Il cortometraggio prodotto da Antonio Barbera è stato realizzato con la voce di Michele Fruttaldo molto simile a quella di Troisi, che ne ha esaltato latmosfera rendendola unica e dalla colonna sonora originale di Michele Amoroso, che ha composto musiche coinvolgenti e struggenti.
Foto di prima pagina tratta da polisemantica.wordpress.com
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