Il tecnico punta il dito contro il direttore di gara al termine della sfida persa 1-0 sul campo della compagine lucana. Dopo 16 punti in 6 gare si ferma la striscia positiva dei rosanero sorpassati dal Monopoli e adesso a -7 dalla capolista Bari
Il Picerno interrompe la serie utile del Palermo Filippi: «Condotta dell’arbitro non mi è piaciuta»
Remake di un film già visto. Ambientato più di una volta nella fase iniziale della stagione sui campi di squadre neopromosse o ripescate e con un Palermo nelle vesti di attore protagonista in negativo, incapace di imporre la propria cifra tecnica al cospetto di un avversario inferiore sulla carta. Sembravano immagini ormai archiviate e sostituite dalla nuova sceneggiatura scritta nelle ultime settimane da una squadra in salute e in grado di ottenere 16 punti in sei gare e invece la sconfitta per 1-0 rimediata in trasferta contro l’AZ Picerno, a segno al 26’ del primo tempo con un destro da posizione defilata di Reginaldo, giustiziere dei rosa anche in passato con le doppiette realizzate con le maglie di Treviso e Siena, ha riproposto il déjà-vu. I rosanero, pur avendo tenuto per lunghi tratti il pallino del gioco in mano, non hanno saputo creare i presupposti necessari per impensierire realmente il portiere avversario. E a rendere più amaro il boccone ingoiato in Basilicata ci hanno pensato i risultati delle dirette concorrenti: dal sorpasso del Monopoli al secondo posto in classifica alla vittoria della capolista Bari avanti adesso di sette punti sulla compagine guidata da Filippi. Il quale, nel post-partita, ha puntato il dito in particolare contro la direzione arbitrale.
«Gli episodi dubbi in area di rigore non mi interessano ma vorrei sottolineare che la condotta del direttore di gara è andata verso una sola direzione – ha dichiarato il tecnico – Mi chiedo come si fa a non sanzionare ad esempio il fallo di Reginaldo su Buttaro dopo dieci minuti ed espellere alla fine della partita (per somma di ammonizioni, ndr) Marconi per un non fallo. Sto notando che il metro arbitrale cambia di partita in partita sui vari campi e questo non mi sta bene. E’ un fatto che sta cominciando a darmi fastidio». La squadra, piatta e incapace di dare profondità alla manovra complice la buona organizzazione di un Picerno abile a valorizzare il proprio piano d’azione impostato per una gara di rimessa, ha fatto un passo indietro rispetto allo standard registrato nell’ultimo mese ma la parola ‘bocciatura’, perfettamente compatibile con l’elaborato presentato oggi dai giocatori, non c’è nel vocabolario sfogliato da Filippi in panchina sul sintetico dello stadio Donato Curcio. «A me la squadra è piaciuta sul piano dello spirito e dell’atteggiamento. Non siamo stati bravi nei cross e abbiamo commesso tanti errori tecnici (a questo proposito, irriconoscibile ad esempio il capitano De Rose che a centrocampo ha sbagliato una quantità industriale di passaggi, ndr) che non si erano visti nell’ultimo periodo ma per il resto la prestazione mi soddisfa e sono convinto che se giocheremo sempre con questa indole e questa voglia di vincere potremo fare bene».
Un Palermo salvabile nonostante il passo falso? Sulla stessa lunghezza d’onda dell’allenatore viaggia il difensore Alessio Buttaro: «Il risultato può venire o non venire ma secondo me l’obiettivo della gara lo abbiamo centrato dato che – commenta – abbiamo cercato in tutti i modi di portare a casa un risultato positivo dimostrando di avere la giusta mentalità. Poi ci sono anche gli avversari ma l’importante è che giochiamo con le nostre idee e i nostri pensieri provando sempre, sia in casa che in trasferta, a scendere in campo per conquistare l’intera posta in palio».