Niente fiere agostane per i dem etnei che, a un anno dalle elezioni, immaginano un nuovo rilancio del territorio che abbia un respiro europeo. «Di fronte a un'amministrazione che annaspa, disegniamo le priorità», afferma il deputato regionale
Il Pd catanese chiama a raccolta i simpatizzanti Barbagallo: «Dobbiamo costruire l’alternativa»
Un piano di resilienza per la città. Niente ferie agostane per il Partito democratico che in piena estate chiama a raccolta i suoi simpatizzanti per confrontarsi sulla Catania euromediterranea che hanno in mente. Il rilancio di un territorio passa, secondo i democratici, dalle capacità che dimostrano i catanesi, anche nei periodi difficili come quello che si sta attraversando, di mirare alla crescita. La parola chiave diventa così innovazione senza per questo tralasciare chi è rimasto dietro o ha già difficoltà. Serve una condivisione di sforzi e di obiettivi per rimettere in piedi una città bruciata, dopo i roghi di questi giorni. E a non avere dubbi su quale direzione seguire è il segretario regionale del Pd, Anthony Barbagallo. «In una città che non è amministrata – ha detto – il Partito democratico ha il compito di costruire l’alternativa. Lo iniziamo a fare in questo momento, non ci fermiamo. Utilizziamo il mese di agosto per disegnare le tante priorità di un’amministrazione che continua ad annaspare. Il Pd a Catania, come nel resto della Sicilia, ha in mente un altro progetto: lo stiamo facendo impegnando la nostra migliore classe dirigente per una città che ha bisogno di cambiare pagina».
A provare a indicare le linee lungo le quali muovere i passi per il futuro è stato anche il segretario provinciale Angelo Villari. A suo avviso bisogna partire dalle attuali criticità «per guardare oltre – ha dichiarato – e fare diventare Catania da estremo sud dell’Europa a centro del Mediterraneo. Occorre modernizzare questa città perché le risorse che arriveranno dall’Europa saranno tantissime; possono essere utilizzate per progetti forti e per diventare punto di riferimento. Per questo bisogna lavorare sulla riconversione, per un cambiamento ambientale ed ecologico, sulla modernizzazione dei servizi, sulle infrastrutture, sulla scuola, sulla sanità e in quei settori dove la città è ancora arretrata».