Il Parma colpevole, ma la serie A è salva Rosa beffati da una sentenza incoerente

Avevano ragione coloro che, in città, non hanno mai creduto in questi giorni alle speranze di serie A per il Palermo. Hanno avuto ragione coloro che, temendo il peso politico del Parma sancito nella giornata odierna, sentivano sul versante rosanero odore di beffa. Proveniente dalle stanze del Palazzo e degli organi di giustizia sportiva. Del resto, era stata proprio la Procura Federale ad alimentare i dubbi degli scettici fornendo al Tribunale Federale Nazionale un bell’assist attraverso la richiesta ‘in subordine’ – lessico che rappresenta, di fatto, una novità nell’ambito dei procedimenti sportivi – di sei punti di penalizzazione, per il Parma, da scontare nel prossimo campionato di serie A. In subordine alla richiesta di due punti di penalità (che avrebbero annullato la promozione conquistata sul campo) da scontare nel torneo cadetto 2017/18. E’ stata dunque la Procura stessa, con una richiesta che stride con la gravità dei capi di accusa, ad incanalare la sentenza su determinati binari.

O c’è dolo o non c’è dolo. Se il tentato illecito sportivo viene accertato – e il Tribunale lo ha riconosciuto – i ducali avrebbero dovuto scontare i punti di penalizzazione nel campionato in cui è avvenuto il fatto e si è verificato il tentato illecito secondo i criteri che configurano un provvedimento afflittivo. Graziare il Parma (e il concetto ovviamente non sarebbe cambiato se la società coinvolta nel processo fosse stata un’altra e se l’eventuale beneficiario non fosse stato il Palermo) salvando la serie A (con cinque punti di penalizzazione e non sei come aveva richiesto la Procura ma il principio di base non cambia) non ha molto senso. Evidenziare la colpevolezza della società – deferita a titolo di responsabilità oggettiva – e dell’attaccante Calaiò, squalificato per due anni (due in meno rispetto alla richiesta della Procura) con un’ammenda di 20 mila euro per i whatsapp sospetti inviati ad un giocatore dello Spezia pochi giorni prima del match disputato in Liguria lo scorso 18 maggio, e mantenere contestualmente la massima serie è un provvedimento incoerente. Che sa poco di giustizia ma di volontà, legata ad un delicato gioco di equilibri, di sistemare le cose in maniera precisa e scientifica. Punendo il colpevole perché non se non poteva fare a meno ma usando comunque la mano morbida. Optando per una soluzione ‘comoda’ per evitare stravolgimenti che, allo stato attuale, avrebbero reso ancora più caotica e complicata la definizione delle griglie delle squadre in A e in B. 

Il Palermo avrà 48 ore di tempo per presentare ricorso. Mossa che, nel frattempo, effettuerà ufficialmente il Parma contro un provvedimento ritenuto penalizzante e non in linea con i fatti contestati: «Il Parma Calcio 1913 prende atto con enorme amarezza della sentenza emessa in data odierna dal Tribunale Federale Nazionale – si legge nel comunicato diramato dal club emiliano sul proprio sito – riteniamo abnorme la condanna del nostro tesserato Emanuele Calaiò rispetto ai fatti all’origine del deferimento e iniqua, illogica ed in contrasto con la recente giurisprudenza sportiva la pesantissima penalizzazione per responsabilità oggettiva inflitta alla nostra società. Confidiamo che la totale estraneità del Parma Calcio 1913 ad ogni comportamento meno che lecito venga riconosciuta già dalla Corte Federale di Appello, a cui ricorreremo in tempi brevissimi, nell’auspicio di trovare giustizia».


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Ma non si parlava, tipo, di turismo sostenibile, eco bio qualcosa? No perché mi pareva di avere sentito che eravate diventati sensibili alla questione ambientale e che vi piaceva, tipo, andare nella natura, immergervi nella ruralità, preoccuparvi dell’apocalisse solare. Probabilmente avrò capito male.Qui, nel sudest siculo, fino a non molto tempo fa, ricordo un turismo […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]