«Il parcheggio Lupo ricade all’interno del centro storico e, pertanto, non è finanziabile con i fondi stanziati». È questa la comunicazione che arriva dalla direzione Lavori pubblici del Comune di Catania dopo un’istanza di accesso agli atti sul bando parcheggi della Regione siciliana richiesto dal movimento politico Catania Bene Comune. Lo scorso ottobre, la giunta guidata dal sindaco Salvo Pogliese ha annunciato la realizzazione di cinque parcheggi scambiatori in città, tramite fondi regionali, situati in viale Raffaello Sanzio, in via Aci Castello, in viale Fleming, in via Narciso e in piazza Pietro Lupo.
Eseguiti gli accertamenti preliminari, però, è emerso che il parcheggio Lupo ricade nel centro storico e non è, quindi, finanziabile con questi e che «l’area parcheggio Fleming è stata recentemente acquisita dalla Gestione ministeriale della ferrovia circumetnea che ha già in corso la progettazione del parcheggio», come si legge nel documento del Comune. «Conseguentemente, le attività della direzione si sono concentrate sulla redazione dei progetti dei rimanenti tre parcheggi di cui sono state riformulate le specifiche di progettazione al fine di garantire comunque l’impiego dell’intera somma assegnata all’amministrazione».
In particolare, l’area del parcheggio Narciso è stata estesa per consentire l’accesso degli autobus da via Leonardo da Vinci, mentre la realizzazione del parcheggio Sanzio è stata riformulata su tre elevazioni di cui una interrata, una a livello di via Raffaello Sanzio e l’altra a livello di via Imperia. Sono in corso di redazione – dopo l’ottenimento di una proroga – i progetti esecutivi da parte del personale tecnico interno all’amministrazione. Nel complesso, si parla di oltre 23 milioni di euro.
Durante la fase di verifica dei progetti, in pratica, due dei cinque parcheggi previsti sono saltati. Subito dopo l’approvazione in giunta del piano parcheggi, per quanto riguarda la zona di piazza Lupo, molte associazioni erano intervenute per invitare l’amministrazione a ritirare il progetto e rimodularlo inserendo aree più adatte. «Era lampante che nessun progetto di parcheggio scambiatore avrebbe potuto interessare piazza Lupo – dicono da Catania Bene Comune – in quanto si trova nel cuore del centro storico, lontana dalle fermate di autobus e metro». Condizioni che, stando al bando regionale, escludono la possibilità di finanziamento.
«Il ritardo con il quale la giunta e l’assessore ai Lavori Pubblici hanno preso atto dell’impossibilità di realizzare tali progetti ha impedito che si inoltrassero nuove proposte, e adesso, se la Regione autorizzerà, si dovranno spendere i soldi che sarebbero serviti per cinque parcheggi solo per tre, con uno sperpero inutile di risorse in una città in dissesto». Escluso dal piano di finanziamento della Regione, il progetto del parcheggio in piazza Lupo non è comunque stato accantonato dall’amministrazione. «Al momento siamo in stand-by – dichiara l’assessore Pippo Arcidiacono a MeridioNews – ma, prossimamente, il sindaco ha già in programma di incontrare il presentatore del progetto iniziale, ovvero il trio composto dall’imprenditore Francesco Vinlinzi, dalla società Cisa dell’amministrazione controllata di Mario Ciancio e anche dal gruppo Di Martino». Resta invariata, in pratica, l’idea di rispolverare un project financing che risale al 2005: abbattimento dello stabile, costruzione di un parcheggio sotterraneo, realizzazione di una piazza in superficie. Per un costo che si aggira tra i 12 e i 14 milioni di euro.
Un primo dietrofront sulla realizzazione del parcheggio in piazza Lupo era già arrivato già alla fine dello scorso novembre, quando l’assessore era andato a fare visita agli attivisti del Laboratorio urbano popolare di palestra Lupo, nel cuore del quartiere Civita. In quella occasione l’assessore aveva detto a MeridioNews che «l’amministrazione è arrivata alla decisione di non inserire il parcheggio Lupo semplicemente perché abbiamo tenuto conto delle esigenze della città: è una piazza molto bella e, per recuperarla e riqualificarla, c’è da abbattere quella schifezza». La «schifezza» sarebbe per l’assessore l’immobile di proprietà di Palazzo degli elefanti che da deposito degli autobus è diventato una palestra di scherma e che, ormai diversi anni, è stato occupato e trasformato in un laboratorio urbano da un gruppo di cittadini.
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