Il pallone quadrato

Tornando indietro il pensiero volge a nord, in terra di Germania. Dopo 24 anni l’Italia riusciva di nuovo nell’impresa. Un torneo sofferto per gli azzurri di Marcello Lippi che alla fine sono riusciti a salire sul tetto del mondo. Una nazione in festa accoglieva i propri Campioni al ritorno dopo la magica notte di Berlino. Tutti contenti, tutto dimenticato. La vittoria dei Campionati del mondo è stata infatti la quiete dopo la tempesta. In primavera scoppiava il caso Calciopoli. Decine di intercettati, tra cui i dirigenti dei più importanti club italiani, finivano nelle aule dei tribunali. Il caos più totale investiva il calcio italiano in preda a una scandalo mai visto. Una delle società che ha fatto la storia di questo sport veniva punita severamente con la retrocessione nella serie cadetta. Altre società altrettanto importanti sono state anch’esse punite. Lo sport nazionale pagava a caro prezzo le magagne di gente corrotta che si è arricchita alla faccia di chi invece questo sport lo amava e lo ama ancora.   

 

Dopo il purgatorio di Calciopoli e il paradiso di Berlino, alla fine il pallone è inesorabilmente sceso all’inferno di Catania, nella bolgia del Massimino. Del resto l’atmosfera surreale che la sera del derby siciliano circondava lo stadio non aveva niente da invidiare ai meandri danteschi dell’oltretomba. Retorica a parte, la tragedia di Catania è stata un sonoro campanello d’allarme che ha scosso il mondo del calcio e l’intera società. Le istituzioni, la famiglia, la scuola sono state chiamate a un severo esame di coscienza. Il mondo del calcio dal canto suo ha deciso di fermarsi per un weekend, d’altronde cos’altro poteva fare. Il Governo ha dovuto intervenire d’urgenza e ha messo in tavola alcuni provvedimenti che ai più sono sembrati il solito rimedio “all’italiana”. Hanno tutti osannato il modello inglese ma nessuno sapeva in realtà di cosa si trattasse. Hanno cercato di imitarlo pensando di poterlo fare in pochi mesi. Alla fine il risultato è sotto gli occhi di tutti: stadi chiusi o aperti solo agli abbonati (della serie: non abbonato uguale delinquente), società e Comuni che non riescono a mettersi d’accordo per la manutenzione degli impianti, lavori di ristrutturazione improvvisati nella notte (come se qualcuno gli avesse proibito di eseguirli prima). Insomma è tutto inutile, siamo sempre i soliti!

 

Il calcio esce stravolto da un anno strano, il pallone non gira più come prima, sembra aver cambiato forma, sembra quadrato.

Guglielmo Aprile

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