Lo scontro salvezza del Braglia finisce 1-1. Partenza poco brillante dei rosa che vanno in vantaggio con Gilardino alla prima occasione. Nella ripresa il pareggio di Mancosu su rigore, poi occasioni sciupate da una parte e dall’altra
Il Palermo sciupa, il Carpi ringrazia In Emilia un punto che fa comodo ai rosa
Il Palermo sciupa una buona occasione e non va oltre il pareggio sul campo del Carpi nello scontro salvezza valevole per la 22^ giornata. Un 1-1 che comunque fa più comodo ai rosa che agli emiliani, tenuti a distanza in classifica. I siciliani, infatti, salgono a quota 25 punti, ben sei lunghezze in più rispetto ai biancorossi che restano in terzultima posizione. La squadra guidata dal tandem Tedesco-Schelotto non riesce a capitalizzare al massimo le diverse occasioni create e pur concludendo il primo tempo in vantaggio non fa bottino pieno. Il motivo è semplice: troppe le chances sprecate in attacco per chiudere la partita, così la squadra di Castori – che fa della tenacia la sua qualità migliore – ne approfitta per agguantare il pareggio. E come se non bastasse, i rosanero rischiano anche di essere beffati nel finale, se non fosse per un’iniziativa egoistica di Di Gaudio che, non accortosi di Lasagna tutto solo in area di rigore, spreca il match-ball.
Per Giovanni Tedesco, sulla panchina del Palermo, si è trattato di un battesimo di fuoco sul campo di una diretta concorrente come il Carpi. Ed è proprio la squadra emiliana a partire meglio e a sembrare più in palla, con Struna che nei minuti iniziali sembra particolarmente spaesato. La difesa rosanero comunque si chiude bene, ma il pallino di gioco è saldamente nelle mani della squadra di casa. Almeno fino al 23’, quando i rosa, al primo vero e proprio affondo, passano in vantaggio. Ad essere decisivo, ancora una volta, è l’asse svedese Quaison-Hiljemark, con il primo che scarica per l’ex Psv, poi assist per Gilardino che da pochi passi non sbaglia. Il 4-3-3 rosanero, però, esiste solo sulla carta: Vazquez e Quaison, infatti, non sono esterni puri e a turno si accentrano per creare superiorità numerica. In diverse occasioni, addirittura, il “Mudo” torna indietro a dare una mano in fase difensiva. La prestazione della retroguardia è comunque buona e permette ai rosa di chiudere il primo tempo in vantaggio.
Castori prova a cambiare l’inerzia della gara inserendo Lasagna a inizio ripresa. Il cambio sembra sortire i suoi effetti: il peso offensivo degli emiliani aumenta e i padroni di casa si spingono più spesso in avanti. A questo punto, anche il tandem Tedesco-Schelotto opta per una sostituzione: fuori Quaison, già ammonito, dentro Trajkovski. La gara scende d’intensità, le occasioni da gol latitano. La partita sembra giocarsi con le decisioni dalla panchina, Castori toglie Mbakogu per lanciare in campo Mancosu, i rosa allora scelgono di coprirsi inserendo Cristante per Gilardino. Il copione della gara cambia poco prima del 75’: il Palermo perde palla in mediana e Mancosu viene steso in area da Goldaniga. Per l’arbitro è rigore e lo steso ex Trapani si incarica della battuta spiazzando Sorrentino. A questo punto il match entra nel vivo, con occasioni da una parte e dall’altra. Clamorose le due chances fallite prima da Chochev e poi da Trajkovski, lanciati letteralmente a rete da Vazquez. Il “Mudo” continua a inventare, ma è Gonzalez a salvare letteralmente il risultato in pieno recupero, con un intervento alla disperata su Di Gaudio, forse troppo egoista in area di rigore.