La ripetitività di diversi eventi dimostra che c'è un fluido particolare. Nel 2004 arrivò la storica promozione in A e nel 2011 svanì per un soffio il sogno della Coppa Italia a Roma davanti a 40 mila tifosi rosanero
Il Palermo e il 29 maggio, una galleria di emozioni Storia di un giorno che ha qualcosa di speciale
Anche i numeri hanno un’anima. Vale anche per le date del calendario: nella storia più o meno recente del Palermo, ad esempio, il 29 maggio è un giorno speciale, diverso dagli altri per la capacità di produrre e attrarre su di sé un mix di emozioni che, nel bene e un po’ anche nel male, resteranno scolpite per sempre nella mente del popolo rosanero. Se una circostanza capita una volta può essere una casualità ma se diversi eventi clou si verificano in casa Palermo sempre nello stesso giorno, il 29 maggio nel caso specifico, significa che questo giorno ha davvero un quid in più e che sul tessuto calcistico della città esercita un magnetismo particolare. Il 29 maggio è diventato un pezzo di storia nel 2004.
È il giorno della promozione in serie A, dopo circa 33 anni di purgatorio nelle categorie inferiori, sancita dalla vittoria per 3-1 ottenuta dalla compagine di Francesco Guidolin (doppietta di Luca Toni e gol di Emanuele Filippini) contro la Triestina in un Barbera stracolmo e tutto colorato di rosanero. E il fluido del 29 maggio ha lasciato una traccia anche l’anno successivo nel giorno in cui i tifosi, dopo il pirotecnico 3-3 maturato in casa contro la Lazio nell’ultima giornata, festeggiarono in piazza la storica qualificazione in Coppa Uefa, traguardo centrato matematicamente la settimana prima in virtù del successo del Brescia contro il Messina due giorni dopo il pareggio (3-3) dei rosa a San Siro contro il Milan. Un’altra conferma del fatto che il 29 maggio rosanero e il concetto di banalità non vanno d’accordo arriva nel 2011. I riflettori sono puntati sulla finale di Coppa Italia a Roma contro l’Inter. Appuntamento che evoca ricordi amari per il risultato (3-1 per i nerazzurri) e il prosieguo della maledizione di un trofeo che non ha un grande feeling con il Palermo ma che, nello stesso tempo, non può non essere associato alla vittoria morale dei 40 mila sostenitori rosanero che hanno invaso la Capitale e offerto allo stadio Olimpico uno splendido colpo d’occhio.
Anche l’anno scorso, infine, il 29 maggio ha sortito degli effetti. Se ne sono accorti i supporters rosanero che nel piazzale dello stadio hanno esultato nel momento in cui la Corte Federale d’Appello, modificando la sentenza di primo grado del Tribunale Federale Nazionale che aveva condannato il Palermo all’ultimo posto in classifica per irregolarità amministrative e dunque alla retrocessione in C, ha salvato la B penalizzando i rosa di 20 punti oltre ad un’ammenda di 500 mila euro. Palermo fuori dai playoff (traguardo ottenuto sul campo) ma comunque tra i cadetti. Uno scenario vanificato, successivamente, dal flop di Arkus Network che non ha prodotto la documentazione necessaria per l’iscrizione al campionato determinando, di conseguenza, la scomparsa del club dal calcio professionistico e la ripartenza dalla serie D. Ma il 29 maggio, in ogni caso, il ‘suo’ lo aveva fatto…