Il nostro Paese? 150 anni di bugie! Specialmente al Sud e in Sicilia, dall’impresa dei mille fino ai nostri giorni

“L’ITALIA DEGLI INGANNI” IL NUOVO LIBRO VERITA’ DI CARMELO NICOLOSI. UNA STORIA FATTA DI MISTIFICAZIONI E DI SISTEMATICO OCCULTAMENTO DELLE VERITA’

E’ stato presentato di recente a Palermo e a Roma ( il 12 giugno lo sarà a Milano) l’ultimo libro del giornalista Carmelo Nicolosi dal titolo: “L’Italia degli inganni” con sottotitolo “La storia del Paese che in molti non conoscono” (Nuova Ipsa Editore).

Nicolosi ha pubblicato qualche anno fa, “L’intrigo parallelo”, un romanzo verità che il “ Corriere della Sera ha definito: “Il libro della più nobile tradizione culturale siciliana e della volontà di riscatto che vede nella mafia il principale nemico”. Una sorta di giallo politico ambientato in Sicilia. In buona sostanza, con la sua nuova opera – “L’Italia degli inganni” – Nicolosi si sforza, e ci riesce, possiamo dire – parafrasando il titolo di un famoso film di Woody Allen – di dare risposte documentate e puntuali a tutto quello che avreste voluto sapere sui misteri e le verità nascoste del nostro Paese e non avete mai osato chiedere.

Misteri e verità nascoste che, nell’arco di 154 anni, che vanno dallo sbarco di Garibaldi in Sicilia al compimento dell’unità d’Italia sino ai nostri giorni. Il libro di Nicolosi si può dunque definire, a giusto titolo, squarciando veli su menzogne, tradimenti, delitti e ruberie nascoste per troppo tempo, un’operazione verità a tutto campo: un’operazione verità dedicata al recupero della memoria storica ed a squarciare il velo su quelle verità che ci sono state sempre negate dalla storiografia ufficiale e scolastica. Ed è proprio per questo che molti sostengono, dopo averlo letto, che è un libro che va proposto nelle scuole. Diceva Leonardo Sciascia:” L’Italia è un Paese senza memoria e verità ed io per questo cerco di non dimenticare .

Carmelo Nicolosi in questa sua meritoria operazione verità e di recupero della memoria fa un excursus di 154 anni della nostra storia e della mala unità d’Italia caratterizzata da corruzioni, scandali, massacri, eccidi, stragi, partendo appunto dalla mistificatoria impresa dei Mille che riuscì grazie all’aiuto determinante della mafia (i picciotti), della camorra, della massoneria internazionale e delle corruzioni degli alti ufficiali borbonici.

Mafia, camorra, corruzioni, massoneria sono le radici fondative della mala unità d’Italia e sono quelle che ci ritroviamo poi ancora ai nostri giorni. Una sorta di “Spectre”, appunto, di poteri forti nazionali ed internazionali occulti (Servizi segreti deviati, massoneria deviata, mafia, camorra e forze eversive) che, inquinando ed appestando la vita degli italiani, ha tirato le fila ininterrottamente, per lunghi anni tra stragi, eccidi, ruberie e malversazioni, la vita del nostro Paese.

Il libro ci racconta tutto questo con dovizia di particolari e documentazioni inedite frutto di scrupolose ricerche. Il punto di partenza del libro, come detto, è la mistificatoria impresa dei mille con cui inizia la scientifica conquista e colonizzazione della Sicilia e del Meridione. Per passare ai massacri avvenuti nel Sud in una guerra civile, che costerà molti più morti di tutte le guerre del Risorgimento messe assieme, ad opera dell’esercito italo-piemontese. Ed ancora gli scandali per le costruzioni delle ferrovie e della Banca Romana per poi giungere alle feroci repressioni dei Fasci siciliani a opera dell’ex garibaldino Francesco Crispi, nel 1894.

Interessanti poi i capitoli dedicati alla prima guerra mondiale, all’avvento del Fascismo e alle guerre coloniali in Africa in cui gli italiani “brava gente”, agli ordini di Badoglio e di Graziani, si distinsero per barbarie e crudeltà nei confronti delle popolazioni conquistate, massacrando con i gas asfissianti ed urticanti (l’iprite in particolare) migliaia e migliaia di essere umani.

Tutto questo per amor di patria non lo troverete mai nei libri di scuola. Nel suo excursus degli anni e degli inganni della nostra storia, poi, l’autore prosegue nell’immediato dopo guerra con l’”affaire” Salvatore Giuliano in uno specifico capitolo titolato appunto “L’imbroglio Giuliano” e la conseguente strage di Portella della Ginestra che, essendo la prima strage di Stato dell’ Italia repubblicana, la si può, a buon diritto, considerare sotto l’abile regia di quella Spectre rappresentativa dei poteri occulti (mafia, servizi segreti, massoneria deviata, eversione nera) la madre di tutte quelle stragi che si succederanno nel tempo, ossia quelle di Piazza Fontana , dell’Italicus, della Stazione di Bologna, dell’aero di Ustica, sino al delitto Moro.

Di tutto questo Nicolosi ce ne dà ampia documentazione, scavando a fondo nei misteri, sollevando interrogativi e dando risposte. L’Italia degli inganni prosegue sino ai nostri giorni, richiamando alla mente del lettore scandali come quelli della Lockheed degli anni ’70 che costrinse alle dimissioni l’allora presidente della Repubblica, Giovanni Leone. Quella stessa Lockheed dalla quale l’Italia oggi dovrebbe, salvo ripensamenti, comprare , per svariati miliardi, un bel numero di aerei F-135 .

A volte ritornano e a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca diceva Giulio Andreotti. Il libro infine si conclude facendo, sino ai nostri giorni, una spietata analisi della III Repubblica caratterizzata da un ulteriore scadimento e degrado del livello, culturale, etico e politico del nostro Paese condizionato da 20 anni di berlusconismo, ma con le colpe e la complicità di tutti i Partiti politici.

Carmelo Nicolosi alla fine chiude il suo libro con un messaggio di indignazione ma anche di speranza:

“L’Italia – chiosa l’autore – è costituita nella sua maggioranza da gente pulita, che lavora e che non merita le umiliazioni ed i tradimenti che ha subito e continua subire, grazie ad un manipolo di politicanti affaristi che fino ad oggi hanno inteso trattare gli italiani come delle pedine per arrivare ai loro scopi, spesso immorali. Hanno fatto tutti il bello e cattivo tempo nelle nomine nei concorsi e nello spendere allegramente i soldi dei cittadini. E ora di dire basta a gente che ha portato nel baratro il nostro Paese. E’ l’ora, se non siamo veramente un popolo di pecore, di scombinare le carte e costruire, con coscienza pulita, democratica e fedele ai principi di solidarietà, una nuova Italia”.

Ecco perché ci troviamo perfettamente d’accordo e condividere appieno le considerazioni finali di Carmelo Nicolosi dopo avere letto attentamente il suo “L’Italia degli inganni” che contribuisce con la sua operazione verità a rendere giustizia a 150 anni di bugie e di menzogne della nostra storia.

 


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