In questo momento i grillini sono fuori dallo speciale "consiglio di amministrazione" del parlamento siciliano. Il posto, visto che hanno 14 deputati, spetterebbe a loro. Ma. . .
Il Movimento 5 Stelle rivendica la vice presidenza dell’Ars
IN QUESTO MOMENTO I GRILLINI SONO FUORI DALLO SPECIALE “CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE” DEL PARLAMENTO SICILIANO. IL POSTO, VISTO CHE HANNO 14 DEPUTATI, SPETTEREBBE A LORO. MA…
A rigor di logica (politica) la vice presidenza dell’Assemblea regionale siciliana spetterebbe al gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle. Per almeno tre buoni motivi. Primo: perché è tra le prime forze politiche in Sicilia come numero di voti. Secondo: conta ben 14 parlamentari a Sala d’Ercole. Terzo: non ha alcun rappresentante nel Consiglio di presidenza dell’Ars.
“Con noi dentro l’ufficio di Presidenza – si legge in un comunicato diffuso dai parlamentari grillini dell’Ars – il Palazzo diventerebbe veramente di vetro. E’ giusto che i cittadini ci entrino con noi per conoscere quelle decisioni di cui spesso vengono a sapere a cose fatte, come auto blu, spese ordinarie e straordinarie, indennità dei deputati e altro. Per non parlare dei segreti che potremmo carpire. La busta paga di Di Bella (Sebastiano Di Bella, l’ex segretario generale, da qualche settimana beatamente in pensione con una bella indennità mensile e una mega liquidazione ndr), ad esempio, non sarebbe stata mai un mistero”.
Il gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle, insomma, rivendica la presenza all’interno dell’ufficio di Presidenza di Palazzo Reale, dentro al quale la carica di vicepresidente dell’Ars garantirebbe un posto. Alla carica è candidato l’ex capogruppo, Francesco Cappello.
In realtà, ad inizio di legislatura, i grillini, con 15 deputati eletti, avevano acciuffato la vice presidenza dell’Ars. Ma hanno sbagliato nella scelta: hanno messo lì Antonio Venturino che non se l’è sentita di lasciare al Movimento oltre la metà della diaria parlamentare. Morale: ha lasciato i grillini e si è tenuto la vice presidenza del Parlamento siciliano, lasciando il Movimento di Grillo senza rappresentanza nel Consiglio di presidenza dell’Ars, una sorta di ‘Consiglio di amministrazione’ del Parlamento dell’Isola composto dal presidente, dai due vice presidenti, dai deputati questori e dai deputati segretari.
Uno dei due vice presidenti – Salvo Pogliese (Forza Italia) – è stato eletto al Parlamento europeo. Ha lasciato l’Ars. E ha lasciato la poltrona di vice presidente libera.
In condizioni ordinarie la carica di vice presidente dell’Ars sarebbe già stata assegnata ai grillini. Ma siccome il momento storico-politico è quello che è (volendo fare un paragone con il passato, siamo nei ‘Secoli bui’ della politica siciliana, ben più in basso del basso Impero), su questa poltrona si sono scatenati gli ‘appetiti’ di una serie di ‘Lapardei’ della politica: soprattutto del PD e di Forza Italia (ma anche ‘esemplari’ di altre ‘famiglie’ politiche).
“E’ una questione di trasparenza, ma anche di democrazia”, dice Cappello. “Tutti i gruppi sono rappresentati, non si può lasciare fuori quello che, dopo il PD, è il più numeroso. Giorno 16 in Aula si misureranno diverse concezioni della cosa pubblica e vedremo se a prevalere saranno coloro che ritengono che un semplice bollettino riassuntivo sia sufficiente a dare conto e ragione ai siciliani, rispetto a chi, come noi, invece è per un resoconto integrale minuto per minuto della vita pubblica in diretta od in streaming”.
“Ci piacerebbe, ad esempio – afferma Cappello – poterci assicurare della corretta applicazione della legge in tema di vitalizi, i famosi sei mila euro sospesi a Cuffaro, ma anche poter fare i nomi di quegli 11 deputati destinatari del medesimo provvedimento, ma di cui è rimasta ignota l’identità”.
“Dell’attribuzione della carica ai Cinquestelle – conclude la nota dei grillini – trarrebbero beneficio anche le ‘casse’ del Palazzo. Se Cappello dovesse essere eletto, infatti, non beneficerebbe dell’indennità di carica, come del resto è ormai consuetudine per il Movimento”.
Nota a margine
Ve l’immaginate un grillino nel Consiglio di presidenza dell’Ars che denuncia e fa sapere a tutti i siciliani gli ‘inquacchi’ consociativi del ‘Palazzo’?
Volendo, però, l’attuale presidente dell’Ars, Giovani Ardizzone, è persona seria e fuori dai giochi-intrallazzi. Potrebbe operare una forzatura, e gettare nel piatto della bilancia la sua autorevolezza…