Il ministro De Vincenti in città parla a bordo del tram «Il Patto per Palermo ideato per migliorare la vita»

«Il Patto per Palermo è fatto di realizzazioni per i cittadini e di cose che i cittadini possono toccare con mano, come dimostra la messa in sicurezza ambientale e urbanistica importante in corso al cimitero dei rotoli sotto monte Pellegrino che ho verificato prima con il sindaco Leoluca Orlando». Esordisce così il ministro per il Mezzogiorno Claudio De Vincenti, in visita a Palermo, scortato dal primo cittadino, Leoluca Orlando. Ma alla sua amministrazione non fa mancare un endorsement, complice i contestati lavori sul tram.

«Il Patto prevede in totale oltre 700 milioni – ha proseguito De Vincenti – circa la metà, 332, sono già attivati tra lavori in corso e bandi, gli altri stanno partendo e prevedono anche il completamento del sistema tranviario. La linea tranviaria costituisce un collegamento vitale che dà coesione alla città di Palermo. Credo che l’amministrazione abbia lavorato molto bene per dare concretezza agli impegni che abbiamo preso». Scopo della visita del ministro constatare l’avanzamento dei lavori in una conferenza stampa avviata a bordo del tram partito dalla stazione Notarbartolo e diretto a Borgonuovo. «La linea tranviaria costituisce un collegamento vitale che dà coesione alla città di Palermo».

Dopo la tappa a Monte Pellegrino e al deposito del tram di Palermo, De Vincenti ha poi visitato piazza Pretoria, dove ha constatato l’avanzamento dei lavori di restauro al cantiere della fontana. «È bellissima», ha commentato, mentre il sindaco Orlando gli raccontava la storia del monumento. Qui il ministro ha incontrato un gruppo di lavoratori Reset con i quali si è congratulato per il lavoro svolto finora, poi una visita fugace alla chiesa di Santa Caterina. 

Nel corso della visita non sono mancati i riferimenti all’inchiesta trapanese che pur non vedendolo indagato, lo ha tirato in ballo: «Ancora questa storia? Non mi occupo di giudiziaria… Comunque il compito del governo è affrontare e risolvere i problemi – dice – Tra il 2015 e il 2016 avevamo il problema della crisi della Siremar, l’abbiamo risolto applicando la sentenza del Consiglio di Stato, garantendo la continuità territoriale con le isole minori e tutelando 340 lavoratori. Questo è il compito del governo e questo è stato il mio ruolo». Così il ministro ha risposto alle domande dei giornalisti che gli chiedevano delle intercettazioni nelle quali l’armatore trapanese Ettore Morace afferma di aver chiesto il suo aiuto, quando era sottosegretario alla Presidenza del consiglio, per l’acquisizione della Siremar.

«Veramente è stato un caffè e non una cena, ma non è importante – ha proseguito il ministro rispondendo a una domanda sul suo incontro a Filicudi con l’armatore – e in ogni caso è stato semplicemente un incontro per constatare che era stata risolta mesi prima quella vertenza». De Vincenti farà poi un incontro a porte chiuse a Villa Niscemi, dove seguirà i lavori della giunta per fare un bilancio con il sindaco degli investimenti a sostegno della città.


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