Il letto ovale al Teatro Tezzano di Catania «Opere di qualità anche senza sovvenzioni»

«Si pensa che il teatro sia un intrattenimento per anziani quando invece è fatto spesso da e per i giovani». Ad affermarlo è Paola Marchese, direttore artistico della compagnia teatrale Pensieri Riflessi dove l’età media dello staff non supera i trent’anni. Pensieri Riflessi nasce nel 2010 da una costola del teatro dialettale siciliano. «Volevamo dare un cambio al taglio di scena e soprattutto desideravamo fondare qualcosa che fosse nostro», racconta Marchese. Che ricorda come all’inizio del progetto a partecipare fossero davvero in pochi. «Dopo quattro anni formiamo una compagine di 14 membri e riusciamo a realizzare tutto quello che serve da noi, dall’installazione delle sole luci all’intera scenografia», si compiace il direttore artistico. Pensieri Riflessi infatti conta al suo interno una squadra attrezzata per tutto l’occorrente di scena. Ci sono tecnici del suono, scenografi, truccatori, registi e attori. Che attualmente sono impegnati a rappresentare presso il Teatro Tezzano di Catania la pièce – tratta dal loro repertorio internazionale – intitolata Il letto ovale di Ray Cooney e John Chapman.

Lo spettacolo portato in scena per tre giorni dalla Compagnia diretta da Marchese è quello che inaugura la loro stagione teatrale al Tezzano. Che è la seconda consecutiva da quando l’associazione teatrale è stata fondata. Humor british, equivoci e scenette sentimentali animano l’opera di Cooney e Chapman. «E’ un’opera molto nota nell’ambito del teatro in lingua», spiega Marchese. Che racconta anche come spesso sia complicato per una compagnia anagraficamente molto giovane cimentarsi in copioni che presuppongono personaggi spesso di età compresa tra i quaranta e i cinquanta anni. «Ma d’altra parte è per noi motivo d’entusiasmo sopperire a questa mancanza con trucco e parrucco», scherza Marchese.

A reggere la Compagnia è la passione e l’entusiasmo dei suoi membri. Anche da una prospettiva economica. Ma Marchese non ne fa un dramma. «Il problema di non avere sovvenzioni pubbliche porta il più delle volta a fare tagli sui costi della pubblicità, ma noi ci adeguiamo alle nuove tendenze e usiamo molto i social network, gli sms e confidiamo nel passaparola dei nostri spettatori», racconta. E il pubblico sembra premiare il teatro di qualità dell’associazione. «Sappiamo di rappresentare una realtà piccola e ancora giovane ma crediamo nell’idea di poter realizzare qualcosa di buono anche senza aiuti pubblici», confida Marchese. Il lavoro di Pensieri Riflessi punta a offrire qualcosa di diverso da un punto di vista artistico alla città. E la risposta di Catania è stata positiva fin dal primo esordio avvenuto nel 2010 con la commedia di Lillo&Greg dal titolo Mistero dell’assassino misterioso.

 


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