Festa doveva essere e festa è stata. Con una straordinaria prestazione la pennetta - precipitata ben oltre la centesima posizione e rientrata da pochissimo tra le prime 100 - ha garantito per il secondo anno consecutivo un posto in semifinale all'italia, nell'ultimo torneo dello slam. Si, perché il quarto di finale vedrà una nuova sfida tra italiane, visto che nell'altro ottavo è stata la vinci ad aggiudicarsi il derby con la giovanissima camila giorgi, una di cui risentiremo parlare. Ma intanto, in attesa di federer e nadal, in un flushing meadows tormentato dalla pioggia, il palcoscenico è stato tutto per la brindisina, che dopo aver vinto abbastanza facilmente il primo set - chiuso da una strepitosa risspota di rovescio - è sembrata un po' in difficoltà fisica nel secondo. Nel primo parziale la halep non aveva avuto nessuna occasione di entrare in partita mentre all'inizio del secondo flavia cominciava ad entrare in difficoltà ed era costretta ad annullare due palle break nel terzo e nel quinto game. Ma quando sembrava che la partita potesse girare, un turno di servizio disastroso della rumena portava l'italiana a conquistare il break addirittura a zero. A questo punto il quarto di finale sembrava ad un passo, ma dal 4-2 la pennetta crollava. Nonostante altre 3 palle break salvate prima restituiva il servizio alla rumena e in pochissimi minuti si trovava sotto 4-5 e 40/30. Sul set point è arrivato un aiuto dal cielo. Mentre la rumena si apprestava a servire per il secondo set un vero nubifragio si è abbattuto su new york costringendo le giocatrici a riparare negli spogliatoi. Cominciava così una lunga attesa di circa tre ore e quando le due tenniste rientravano in cambio si capiva abbastanza facilmente chi ci avesse guadagnato dalla sosta. Mentre la pennetta non era più in debito di ossigeno la halep andava a servire tormentata dall'ansia di dover chiudere a freddo. Il patatrac era dietro l'angolo e due errori gratuiti rimettevano in corsa la pennetta. Le due non tenevano più il servizio, complice discutibili scelte tattiche, come il drop shot sulla palla break provata dall'italiana, e si arrivava al tiebreak. Il primo punto veniva fatto rigiocare dal falco, e un violentissimo dritto della halep toglieva quasi la racchetta dalle mani alla pennetta. Ma da quel punto in poi flavia dilagava, si portava 6 a 1 evitando di dare angoli all'avversaria e andava a servire con ben 5 match point a disposizione. Qui era il turno della pennetta lasciarsi visitare dai dubbi, cedeva entrambi i turni di battuta, ma il terzo match point era quello buono e con un gran rovescio lungolinea flavia raggiungeva robertina vinci ai quarti di finale.
Il grande cuore della Pennetta conquista New York. Ora il derby contro Roberta Vinci
Festa doveva essere e festa è stata. Con una straordinaria prestazione la Pennetta – precipitata ben oltre la centesima posizione e rientrata da pochissimo tra le prime 100 – ha garantito per il secondo anno consecutivo un posto in semifinale all’Italia, nell’ultimo torneo dello Slam. Si, perché il quarto di finale vedrà una nuova sfida tra italiane, visto che nell’altro ottavo è stata la Vinci ad aggiudicarsi il derby con la giovanissima Camila Giorgi, una di cui risentiremo parlare. Ma intanto, in attesa di Federer e Nadal, in un Flushing Meadows tormentato dalla pioggia, il palcoscenico è stato tutto per la brindisina, che dopo aver vinto abbastanza facilmente il primo set – chiuso da una strepitosa risspota di rovescio – è sembrata un po’ in difficoltà fisica nel secondo. Nel primo parziale la Halep non aveva avuto nessuna occasione di entrare in partita mentre all’inizio del secondo Flavia cominciava ad entrare in difficoltà ed era costretta ad annullare due palle break nel terzo e nel quinto game. Ma quando sembrava che la partita potesse girare, un turno di servizio disastroso della rumena portava l’italiana a conquistare il break addirittura a zero. A questo punto il quarto di finale sembrava ad un passo, ma dal 4-2 la Pennetta crollava. Nonostante altre 3 palle break salvate prima restituiva il servizio alla rumena e in pochissimi minuti si trovava sotto 4-5 e 40/30. Sul set point è arrivato un aiuto dal cielo. Mentre la rumena si apprestava a servire per il secondo set un vero nubifragio si è abbattuto su New York costringendo le giocatrici a riparare negli spogliatoi. Cominciava così una lunga attesa di circa tre ore e quando le due tenniste rientravano in cambio si capiva abbastanza facilmente chi ci avesse guadagnato dalla sosta. Mentre la Pennetta non era più in debito di ossigeno la Halep andava a servire tormentata dall’ansia di dover chiudere a freddo. Il patatrac era dietro l’angolo e due errori gratuiti rimettevano in corsa la Pennetta. Le due non tenevano più il servizio, complice discutibili scelte tattiche, come il drop shot sulla palla break provata dall’italiana, e si arrivava al tiebreak. Il primo punto veniva fatto rigiocare dal falco, e un violentissimo dritto della Halep toglieva quasi la racchetta dalle mani alla Pennetta. Ma da quel punto in poi Flavia dilagava, si portava 6 a 1 evitando di dare angoli all’avversaria e andava a servire con ben 5 match point a disposizione. Qui era il turno della Pennetta lasciarsi visitare dai dubbi, cedeva entrambi i turni di battuta, ma il terzo match point era quello buono e con un gran rovescio lungolinea Flavia raggiungeva Robertina Vinci ai quarti di finale.
Vinci che aveva penato solo un quarto d’ora contro la Giorgi, che era arrivata fin qui addirittura partendo dalle qualificazioni e collezionando il prestigioso scalpo della Wozniacki. Alla ragazzina riuscivano una partenza dei blocchi da antologia e si portava rapidamente sul 4-1. Ma qui si spegneva la luce per la giovane Giorgi. Abituata a tirare fortissimo prima, seconda e qualsiasi punto, senza troppi margini di sicurezza, alla Vinci bastava allungare un po’ il suo rovescio tagliato per far andare fuori giri l’avversaria. Che subiva un terribile parziale di 33 punti a 7 e sette games di fila trovandosi sotto 02 nel secondo. Il bello (o forse il brutto) è che la Roberta non faceva niente di trascendentale, aspettando soltanto il puntuale errore della Giorgi. Che deve comprendere che non tutte le giornate sono uguali nel tennis e se tiri sempre nei dintorni della linea o ti chiami Federer o diventa dura.
Us open Ottavi di finale (s.f.) Pennetta b. Halep 62 76 (3); Vinci b. Giorgi 64 62
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