Se la parola eclettismo ha un senso, ebbene la sua forma più compiuta fu certamente nella figura di Leonardo da Vinci: artista e scienziato insieme, ultimamente riscoperto anche come uomo colto (anche se lui si è sempre definito un omo sanza lettere). Ora il suo genio multiforme rivive in una mostra a palazzo Bonocore, in occasione delle celebrazioni per il cinquecentenario della sua scomparsa. Dal 13 aprile al 29 settembre sarà possibile visitare dunque, all’interno dell’edificio storico che affaccia su piazza Pretoria, La Ragione dei Sentimenti: una mostra ricca dei suoi disegni, a partire da quelli anatomici (i più conosciuti) e della riproduzione di una trentina delle sue macchine. Insieme ai capolavori leonardeschi, capaci di suscitare meraviglia a distanza di secoli, anche la ricostruzioni di alcuni abiti e strumenti d’epoca rinascimentale.
«Questa mostra si poteva fare solo a Palermo» ha detto sornione il sindaco Leoluca Orlando alla conferenza stampa di presentazione della mostra, che verrà inaugurata ufficialmente questa sera alle 19 con musica all’aperto e una cinquantina di comparse, tutte rigorosamente in abiti d’epoca. «Ci confermiamo città accogliente, nel senso che abbiamo accolto una mostra in cui si conferma che Leonardo Da Vinci è stata l’espressione più alta del superamento dei limiti dell’arte di quel tempo. Nonché il fondatore della scienza occidentale moderna, colui che, oltrepassando la metafisica, si pone per la prima volta come punto di congiunzione tra oriente e occidente». Anche l’assessore alle Culture Adham Darawsha ha fatto riferimento all’oriente, raccontando delle sue origini palestinesi e di come Leonardo sia studiato nelle scuole di tutto il mondo. «Ha anticipato tutti, ha rotto schemi e convenzioni – ha affermato l’assessore – Forse avrebbe scelto Palermo come città in cui vivere. E sicuramente, se fosse stato presente, ci avrebbe subito abbandonato per andare ancora a scoprire il territorio. Era un uomo molto curioso».
I disegni di Leonardo presenti a palazzo Bonocore sorprendo per quella sperimentazione di forme e soluzioni che, per lui, erano anche una forma di appunto di indagini scientifiche che conduceva in prima persona. Raccolti in tante tavole, taccuini e quaderni, rispetto ai più celebri dipinti sono di numero largamente superiore e, alcuni, anche più interessanti di quadri come La Gioconda. Le macchine, invece, sono state prodotte in legno, metallo e stoffa: in scala e in grandezza naturale, sono state ricostruite da abili artigiani fiorentini sotto la supervisione di esperti ingegnere. Tra queste colpiscono certamente il presunto primo prototipo di bicicletta, trovato nel Codice Atlantico (ma sulla cui veridicità molti storici dell’arte sono scettici), quelle per lo studio del volo e quelle per usi militari.
La mostra La Ragione dei Sentimenti intende dunque, come dicono gli organizzatori, andare oltre l’artista e lo scienziato per ammirare l’uomo. E lo fa all’interno di palazzo Bonocore: l’edificio neoclassico dal 2015 è sede del museo multimediale sul patrimonio culturale immateriale siciliano e questa su Leonardo è la 15esima mostra che ospita. In appena quattro anni palazzo Bonoscore ha accolto 120mila persone e ha avviato con la società Navigare srl un partenariato che ha permesso l’arrivo di mostre come quella, recente e apprezzata, su Modigliani o le due edizioni del World Press Photo (il più famoso concorso di fotogiornalismo al mondo).
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