Il Fns replica a Sicilia libera: “I simboli non possono essere confondibili”


Il Fronte nazionale siciliano, replica alle accuse del Movimento Sicilia 
Libera. Il caso, ve lo abbiamo
raccontato in questo articolo, è quello dell’esclusione della lista Msl dalla competizione elettorale a causa di un ricorso del Fns che ne ha contestato il simbolo, ritenendolo troppo simile al suo. Su entrambi i loghi figurava la scritta “Sicilia Indipendente”- Ricorso, accolto dalla Corte d’Appello.

Il Movimento Sicilia libera ha criticato duramente il Fns per il reclamo che ha portato alla sua esclusione: “Nell’isola di Pirandello e dell’Opra dei Pupi non deve sorprendere se a sollecitare la sentenza di un Tribunale contro l’indipendentismo libertario sia stato un certo sig.Scianò, segretario di un fantasmatico Fronte Nazionale che rivendica, peraltro senza alcun merito culturale e politico, il monopolio dell’idea stessa di “Sicilia Indipendente”.

La replica del Fns (il cui segretario, Giuseppe Scianò è candidato all’Ars e appoggia il leader dei Forconi, Mariano Ferro in corsa per palazzo d’Orléans) è altrettanto decisa: la legge prevede in modo chiarissimo che i simboli non devono essere confondibili. Ma leggiamo la nota del Fns:

“In ordine alle notizie apparse sui mass-media, e soprattutto sul web, in questi giorni, l’FNS – “SICILIA INDIPENDENTE”, pur nel rispetto delle opinioni altrui, ritiene doveroso ed opportuno dare notizie più precise sui fatti realmente accaduti e che lo riguardano in prima persona, senza fare vittimismo né… teatro. Ma senza accettare passivamente il ribaltamento delle responsabilità.

L’art.12 della Legge Regionale n°29/1951 e successive modifiche ed integrazioni, in materia di simboli elettorali – com’è noto – prescrive in modo chiarissimo che i simboli non devono essere confondibili, sia con quelli presenti di volta in volta nelle specifiche ricorrenze elettorali, sia con quelli notoriamente usati da altri o dagli stessi partiti o movimenti, anche al di fuori del momento elettorale. Nell’ambito della “confondibilità” rientrano anche le parole notoriamente usate nei simboli dai movimenti e dai partiti medesimi.

Per le elezioni regionali del 28 ottobre prossimo è avvenuto che il movimento “Sicilia Libera” – entro i termini prescritti – abbia presentato, negli Uffici dell’Assessorato Regionale competente, un simbolo sul quale campeggiava anche la scritta “NOI SICILIANI”. Ciò in un primo tempo. A seguito, però, di ricorso (o “reclamo”) dei rappresentanti del movimento “NOI SICILIANI”, il suddetto contrassegno del M.S.L. è stato ricusato.
Il M.S.L. ha, quindi, presentato un altro, nuovo, contrassegno, sul quale, a semicerchio, campeggiava la scritta “SICILIA INDIPENDENTE”, con un punto esclamativo, non influente, in più. Veniva, cioè, a crearsi – oltre che per l’impostazione grafica complessiva – la prevista ipotesi della confondibilità – per le parole adoperate – con il simbolo notoriamente usato dal Fronte Nazionale Siciliano “Sicilia Indipendente”, almeno da 40 anni a questa parte, (e documentabili attraverso Gazzette Ufficiali dello Stato e della Regione Siciliana, oltre che, ovviamente, attraverso giornali, volantini, libri, manifesti, comunicati stampa, eccetera).
Queste “parole” – SICILIA INDIPENDENTE, cioè – sono altresì parte integrante della denominazione del nostro partito, tanto nella versione in Lingua Siciliana che nella versione in Lingua Italiana. Non ci paiono – questi – elementi ed argomenti di poco conto. Dovevamo o no eliminare tale e tanta confondibilità – se non confusione – casuale o no che fosse? Il “ricorso”, così come prevede la vigente legislazione, è stato, pertanto, presentato all’Ufficio Centrale Regionale per la Elezione del Presidente della Regione e dei Deputati dell’Assemblea Regionale Siciliana presso la Corte di Appello di Palermo, in data 23 settembre 2012 alle ore 10,24; con la massima tempestività e non appena siamo venuti a conoscenza della vicenda (peraltro del tutto analoga a quella già occorsa al Movimento NOI SICILIANI (come già detto). Certamente, e non per colpa nostra, ci si è ridotti quasi all’ultimo momento. E ciò, sinceramente, ci è dispiaciuto, ma non avevamo altra scelta.
Non sarebbe stato meglio per tutti se il Movimento Sicilia Libera avesse fatto tesoro dell’esperienza precedente ed analoga, avuta con il logo di NOI SICILIANI? Non sarebbe stato più saggio che avessero messo in maggior evidenza e per esteso tutta o parte della loro denominazione, anziché usare quella – o quelle – altrui? O no? Un’ultima considerazione viene rivolta al pensiero conclusivo espresso nel dispositivo della decisione laddove le deduzioni soggettive di un giudice vengono ricondotte in un ambito di oggettività (ciò a prescindere da quanto dallo stesso argomentato a proposito della assoluta diversità del contrassegno depositato dal M.S.L. rispetto a quello descritto all’art.2 del proprio stesso statuto): «Di talché, pur tenendo conto dell’accresciuto livello di maturità e di conoscenza dell’elettorato, sussiste il ragionevole rischio che il contrassegno in esame ingeneri confusione col simbolo notoriamente utilizzato dal reclamante». Non aggiungiamo altro, se non per ricordare a noi stessi che a buon “intenditor” bastano poche parole”.

 


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