Il flop day è una sconfitta di tutti: del Governo, della burocrazia e dei giovani

LA MORALE DI QUESTO FALLIMENTO CI DICE CHE LA SICILIA E’ SENZA GOVERNANTI DEGNI DI DI ESSERE COSI’ DEFINITI. LO E’ STATA CON LOMBARDO, CONTINUA AD ESSERLO CON CROCETTA

di Paolo Luparello

Dobbiamo dire grazie ai protagonisti di quello che passerà alla storia come il “Flop day” per aver alleviato il caldo di queste giornate di agosto. Qualcuno dei protagonisti ne avrebbe fatto volentieri a meno, ma “cosa fatta capo ha” si dice.

Sulla vicenda del bando del Piano Giovani della Sicilia credo che sia stato detto tutto o quasi. Noi proviamo a dire la nostra.

Ancora una volta Davide ha battuto Golia. La giovane, gentile, e un po’ fuori corso universitario assessore all’Istruzione (chi meglio di lei potrebbe occupare quel ruolo conoscendo ancora dal di dentro il mondo dell’istruzione … un po’ meno forse quello della formazione) ha messo KO la burocrate di lungo corso della Regione siciliana che la vulgata avrebbe voluto inattaccabile.

L’ultimo round tenutosi davanti alla Commissione lavoro dell’Ars ha visto da un lato l’arcigna burocrate sciorinare fatti, dati e allegati vari che avrebbero potuto stendere stuoli di avvocati, ma che si sono infranti di fronte alle mani nude e all’incerta prosa della giovane assessora Scilabra che, armata della sola forza delle proprie parole e della intensità del pathos nel pronunciarle (il presidente della Commissione non ha retto allo stress e ha dovuto ricorrere all’assistenza medica), ha avuto ragione dell’avversaria.

Scilabra è ancora assessora.

Corsello rientra nei ranghi e probabilmente già da domani sarà impegnata nella selezione dei tanti bandi che giornalmente i dipartimenti regionali pubblicano per coprire le postazioni dirigenziali vacanti…

Un danno non da poco sul piano sia del prestigio, sia del reddito (doppio incarico da dirigente generale contro un possibile incarico di studio o di responsabile di uob o servizio significano su base annua decine e decine di migliaia di euro).

Ma il flop day si risolve con l’esito di questa tenzone tra due donne di potere? Purtroppo no.

Che figura ci fa il Governo regionale?

Che figura ci fa la burocrazia regionale?

Che figura ci fa la politica siciliana?

Cosa hanno da aspettarsi dalla Regione siciliana i giovani disoccupati e i disoccupati in genere?

Il Governo regionale ci fa una pessima figura. Sia per quanto riguarda la fase di ideazione del bando, sia per la fase post flop. Stando alle dichiarazioni alle quali si sono lasciati andare i diversi componenti del Governo, emerge che non hanno valutato appieno tutti i risvolti del bando sia sul piano della qualità dei tirocini in cui sarebbero stati impegnati i giovani, sia sulle modalità di selezione.

Una volta che il malcontento è esploso a livelli imprevisti (le tante lamentele successive alla prima fase di metà luglio non erano state prese in considerazione) dopo il flop del 5 agosto sono cominciati a volare gli stracci e, anziché affrontare con razionalità la crisi, si è dato il via allo scarica barile. Quella che fino a ieri era persona di fiducia, la dirigente generale, è stata messa da parte e su di lei hanno scaricato tutte le responsabilità.

Un Governo non si può dilettare in processi sommari (ma non è il primo di questo Governo) anche se va ricordato che la dirigente generale aveva messo sul tavolo del presidente della Regione le proprie dimissioni dall’incarico.

La burocrazia regionale ci fa una pessima figura. Dobbiamo dirlo: nel momento in cui la dirigente generale adotta degli atti di propria competenza se ne assume tutte le responsabilità e non può affermare che li ha adottati per compiacere l’assessore di turno. Queste affermazioni sono una danno per sé e per gli altri burocrati. Questo perché si dà l’idea che il burocrate non opera nel rispetto assoluto delle norme ma che, volendo, può anche compiacere il politico. Quale politico domani accetterà un diniego da parte del burocrate?

La politica regionale ci fa una pessima figura. Che il mondo della formazione professionale, così come altri settori di intervento della politica siciliana, necessitasse di un profondo ripensamento, sia in termini di missione, sia in termini di oneri oramai insostenibili per il bilancio della Regione, era cosa nota a tutti. Ma che adesso si voglia utilizzare il “flop day” per attaccare ciò che il Governo regionale ha fatto in quel campo, nel cui merito non entro, è la dimostrazione che abbiamo una politica che mira soltanto al consenso elettorale e che vuole alimentare speranze senza dire dove andare a prendere i soldi.

Riguardo ai giovani disoccupati e ai disoccupati in genere della Sicilia dico che non è attraverso 500 o 800 euro al mese per pochi mesi che si può dare una speranza di lavoro e di affermazione nella vita. Questo tipo di interventi sono delle forme di sussidio che un Paese civile dovrebbe offrire per periodi più lunghi a tutti coloro che si trovano in situazione di difficoltà e compito del Governo regionale dovrebbe essere quello di investire in tempi certi le risorse di cui dispone per smuovere l’economia, per far creare l’occupazione che serve, per liberare dal giogo clientelare chi si trova nelle condizioni di bisogno.

Continuiamo così. Vediamo a quanti anni di non-Governo può resistere una Regione. Ai quattro di Raffaele Lombardo quanti ne aggiungerà Rosario Crocetta?


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