Il duo Alajmo-Dante apre il Teatro Biondo: “Faremo una scuola per i talenti di tutta Italia”

di Gabriele Bonafede

Non solo talenti di Palermo ma, come affermato stamattina da Emma Dante “una scuola del Biondo per attrarre e formare attrici e attori che provengono anche da altre città”. Questa la sfida ambiziosa lanciata dalla nuova direzione dello Stabile di Palermo nella presentazione di stamattina di fronte a un nutrito pubblico nonostante l’orario mattiniero.

Disegno di Bruno Caruso tratto dal sito Facebook del Teatro Biondo di Palermo

Proprio l’orario (alle 9.00 del mattino) aveva sollevato perplessità, per la concomitanza con altri impegni di lavoro per molti operatori e artisti.  Eppure anche questo è un segnale: un invito per iniziare esattamente a lavorare “assieme” alla città. Il senso dell’incontro “a porte aperte” della nuova stagione, o il “nuovo corso” del Biondo si può leggere dunque anche in questo modo.

Sul piano delle parole e dei propositi, l’evento voluto dalla nuova direzione per il giorno dell’insediamento, non ha deluso le attese.

Tanti gli intervenuti che hanno parlato a ruota libera, a partire dal “decano” Mimmo Cuticchio, invitato ad iniziare un dibattito aperto dal nuovo direttore.

Non si nascondono le difficoltà, e non si nasconde dietro un dito Alajmo, che dichiara essere “una pazzia” dirigere il Biondo oggi. La sfida sembra comunque raccolta con grande impegno già nel primo giorno dallo scrittore e giornalista, in queste settimane criticato per non avere un “pedigree” d’artista di teatro, anche se da tutti riconosciuto quale intellettuale e scrittore di chiara fama e di profonda cultura.

Molti i volti noti presenti in sala, tra attori, scrittori, registi, giornalisti, oltre a Mimmo Cuticchio:  Roberto Andò, Mario Azzolini, Nino Drago, Giuditta Perriera, Claudio Collovà, Mario Pupella, Umberto Cantone, Velentino Picone, Salvo Ficarra, Gigi Borruso, Giuseppe Cutino, Maurizio Spicuzza,  Antonio Raffaele Addamo, Viviana Lombardo, Maria Cucinotti, Serena Barone e tanti altri, ai quali chiedo fin d’ora indulgenza per non riportarne i nomi qui. (Tra l’altro non ci vedo nemmeno tanto bene a quest’ora del mattino).

Alajmo, tra il serio e il faceto e rivolgendosi a tutti come “amici”, prende di petto l’argomento delle “divisioni” tra artisti palermitani, evidenziando l’esigenza di accogliere nello Stabile di Palermo le numerose sfaccettature e la ricchezza di questa città nell’esprimersi artisticamente, in qualità e quantità più gande possibile. “Se non si sale sull’autobus in questa corsa – dichiara ancora una volta –  ci sarà la prossima. Accoglierò proposte da tutti. Ascolterò e dialogherò con tutti”. A costo di sembrare antipatico o fuori luogo va avanti con la massima franchezza: “Chi parla male dei colleghi, ai miei occhi perde 10 punti, anche perché sono sicuro che quando esce parlerà male pure di me”.

Effettivamente il sapore di un giorno storico c’è: da qualsiasi punto di vista la si osservi, la mattinata ha qualcosa di straordinario nel riportare metodi di lavoro di dolciana memoria in quegli  spazi che dovrebbero sempre essere gestiti con l’apertura più completa a tutti i possibili contributi.

Apertura che, almeno nelle dichiarazioni, appare rivolta soprattutto a un pubblico più giovane, e quindi con l’idea di “svecchiamento”, vero slogan e “visione strategica” al centro del futuro immaginato da Alajmo, almeno a giudicare dalle ultime uscite nel suo blog e negli incontri ufficiali.

Ce la faranno i nostri eroi a…? Lo sapremo nelle prossime puntate. Adesso, lo spot pubblicitario! O no?


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