Una Situation non “capita”, si fa: la fanno Sergio Cammariere e la sua “famiglia” di musicisti ogni volta in cui salgono sul palco, come lo scorso 29 dicembre al Metropolitan di Catania.

Lo spettacolo parte con Settembre, una pezzo di solo musica che nasce dalle note del pianoforte di Cammariere per poi arricchirsi con la ritmica di Luca Bulgarelli al contrabbasso, Amedeo Ariano alla batteria e Bruno Marcozzi alle percussioni. È un crescendo di suoni e luci, che illuminano gli artisti ma non solo: fasci di luce scendono sulla platea, e sarà così per tutto il concerto, come a rimarcare lo stretto rapporto di condivisione che da sempre Sergio & family hanno con il loro pubblico.

Con Spiagge Lontane le luci si spostano sul tetto del teatro, per ricreare quel cielo stellato di cui parla il testo, ma che fa pensare anche alle stelle che in quel momento suonano sul palco: oltre a Sergio, infatti, si esibiscono talenti del jazz che possono vantare anni di carriera e collaborazioni importanti. Insieme ai citati Bulgarelli, Ariano e Marcozzi, sono parte della “famiglia” anche gli straordinari Olen Cesari– violinista che spazia dalla classica, al jazz all’hip hop – e Fabrizio Bosso, trombettista di grande fama e capacità.

La voce di Cammariere accarezza la musica e racconta, attraverso le canzoni, la storia del suo successo. Ecco cos’è il Cantautore Piccolino Tour, è una narrazione: i ricordi, le note, persino gli autori che hanno ispirato Sergio durante la sua carriera, come Luigi Tenco, che l’artista crotonese omaggia interpretando Lontano, Lontano.

E dai ricordi si passa presto al gioco: un girotondo di assoli e duetti che mostrano l’abilità di questi musicisti e il loro affiatamento, frutto di anni di collaborazione e centinaia di concerti. Uno spettacolo che conquista, tra la forza espressiva di Ariano e Marcozzi in un duetto che sembra impossessarsi del pubblico al momento in cui Sergio Cammariere insieme a Cesari invitano gli spettatori ad emettere suoni che poi riproducono con i loro strumenti, mostrando così cosa vuol dire avere “l’orecchio assoluto”. E il violinista continua a suonare anche dopo che la corda del suo archetto si rompe.

Altro imprevisto capita a Fabrizio Bosso che, durante l’assolo in Per ricordarmi di te viene “disturbato” da una suoneria di cellulare che riproduce la stessa canzone. Nonostante questo, Bosso riesce a finire il suo pezzo con la stessa fantasia e tecnica impeccabile di sempre.

Durante l’esecuzione di Cantautore Piccolino, canzone che ha dato il titolo al greatest hits di Sergio – uscito lo scorso marzo – si distingue un altro assolo, quello di Luca Bulgarelli, capace di incantare il pubblico mentre ad occhi chiusi pizzica le corde del suo contrabbasso, per poi lasciare il posto alle dita di Sergio sul pianoforte, leggere ma precise e comunque velocissime.

Ecco cos’è una Situation, qualcosa che si comprende solo quando si vede, quando si vive, perché chiamarla improvvisazione o addirittura concerto sarebbe riduttivo. Lo sanno bene i fan di Cammariere che lo seguono con garbo, lasciando scivolare le parole delle canzoni dalle labbra senza disturbare il Maestro né coprire la sua voce. Almeno fino a quando è lo stesso artista ad invitarli a cantare il finale di Tutto quello che un uomo: «il mio maestro di musica, a Crotone – racconta Cammariere – mi diceva sempre che solo quando il pubblico avrebbe cantato le mie canzoni, avrei davvero raggiunto successo».

La Situation, però, non finisce con lo spettacolo ma continua dietro i camerini, dove i fan di Sergio – che costituiscono una vera e propria community fatta di un sito e svariati profili sui network maggiori, come ad esempio Myspace – si conoscono, magari dopo aver chattato per tanto tempo sul forum in cui anche Cammariere a volte partecipa, e finalmente possono incontrare Sergio & family per foto e autografi.