Il capodanno più anonimo del Mediterraneo

Per chi ha avuto la s…fortuna di voler trascorrere il capodanno in piazza, i nostri amministratori non hanno organizzato proprio
niente per rendere la festa più festeggiata dell’anno un qualcosa
di decoroso. Dignitoso.

Un redattore di Step1 si è ritrovato in piazza Università e per le vie del centro, alla ricerca di un motivo per cui valesse la pena prendere freddo pur di aspettare insieme ai suoi concittadini l’inizio del nuovo anno. Quel fatale scoccare della mezzanotte, che in tutte le città europee e italiane è stato festeggiato in vari modi (concerti, balli collettivi, spettacoli in piazza), ha assunto a Catania un tono tetro. Da panico.

A quanto pare la giunta comunale è stata colta da un’improvvisa inclinazione alla sobrietà, alla frugalità e all’astinenza e ha deciso di non sprecare soldi per imitare lo sfavillìo di splendore e magnicificenza delle notti di capodanno di “Bianca memoria”. Sarebbe stato però meglio astenersi del tutto. Si è invece assistito alla combinazione più deprimente che si potesse immaginare: un dj set, degno di ferragosti sotto le stelle calascibettesi, è stato tutto quello che “la capitale del
Mediterraneo” – slogan ancora più nonsense del cuffarese “la
mafia fa schifo” – è riuscita a proporre.

Poi i soliti ubriaconi che lanciavano bottiglie di spumante ai piedi dell’alberone di 23 metri fatto montare dagli sponsor. Già, perché l’amministrazione comunale, impegnatissima nella
“riqualificazione” di strade, piazze e aiuole varie ed eventuali, non aveva nemmeno i soldi per potersi permettere l’alberello da
montare in piazza.

E poteva capitare di imbattersi nello straniero di turno e istintivamente domandare: “Why are you spending your holidays in this island?”. Le risposte erano quelle di chi non voleva ammettere di aver sprecato dei soldi per festeggiare sotto le stelle (de)cadenti della nostra città il capodanno più deprimente della propria vita: “Because I love Italy!”. Quei poveretti non sapevano che Catania si sta impegnando in ogni modo pur di non esser più considerata una “italian city”.

Il nostro redattore sfigato, in compagnia di un altro redattore disperato, ha deciso allora di risalire la scalinata Alessi ed ecco almeno un segno della celeberrima arte di arrangiarsi: un furgoncino mobile addobbato a mo’ di discoteca. La risposta di alcuni volenterosi all’inettitudine di una città morta che continua ad illudersi è stata la discoteca ambulante in via Crociferi, messa gratuitamente a disposizione degli sfortunati che hanno dovuto trascorrere la notte del 31 nelle vie di una città morta. E allora i nostri due redattori si sono messi a ballare come dei forsennati. Ballare per dimenticare gli amici a Londra, quelli a Berlino, quelli a Parigi.

Con l’auspicio di vivere albe migliori, vi saluto. Nella speranza che l’anno prossimo abbiate la possibilità di vivere notti più indimenticabili di questo 31 Dicembre 2005 catanese.


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Sul nuovo social network X, tale Esmeralda (@_smaragdos), commenta un articolo del Domani a proposito dei finanziamenti alla Cultura elargiti dai Fratelli d’Italia siciliani: «Amici, soldi (pubblici) e politica. In Sicilia tutto fa brodo. Su questo penso non leggerò un commento croccante di Ottavio Cappellani. Perché gli amici so’ amici, gli ex amici so’ nemici». […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]