«L’apertura del futuro negozio a Catania rappresenta per noi l’opportunità di portare in IKEA persone motivate, entusiaste e desiderose di imparare e di mettere a disposizione la propria esperienza, qualunque essa sia»: è il testo che si legge online, all’interno della pagina predisposta per chi intende candidarsi ad un ruolo all’interno della celebre azienda svedese.
Da oggi fino al 10 ottobre si potrà accedere a form e test sul web, a seguito della compilazione dei quali il team Ikea analizzerà e selezionerà i curricula arrivati, e deciderà a quali dei candidati assegnare i duecentocinquanta posti disponibili.
Sono quattro i profili professionali che Ikea ricerca per la sua sede di Catania, la cui apertura è prevista per marzo 2011: addetti ai servizi e ai pagamenti, che avranno il compito di assistere i clienti prima e dopo la vendita; addetti alla logistica, che si occuperanno di scaricare la merce e organizzarla all’interno del punto vendita; addetti all’area ristorazione, che lavoreranno al ristorante del negozio e che cureranno la zona dedicata all’acquisto di prodotti tipici svedesi; infine, gli addetti alle vendite, che accompagneranno i clienti durante le loro peregrinazioni tra i corridoi di Ikea.
Stando a quanto scritto online, tutte queste figure dovranno avere «un atteggiamento cortese verso il cliente» e dovranno trasferire «un’immagine aziendale di professionalità e positività».
Questi i presupposti per l’assunzione a posti di lavoro che fanno gola a molti e che non è stato facile creare, almeno secondo le più recenti dichiarazioni di Roberto Monti, amministratore delegato di Ikea Italia, il quale ha lamentato un «iter molto complesso per i permessi di costruzione e per i permessi commerciali». Ma non è soltanto questo il punto, almeno a Catania: a far storcere il naso, un anno fa, è stata la possibilità che le assunzioni non fossero effettuate in maniera trasparente, bensì prestando l’orecchio a questa o quella raccomandazione da parte di politici più o meno noti. La polemica ha fatto nascere un gruppo su Facebook, con quasi cinquecento iscritti, ed è stata occasione di dibattito pure su Step1. Eppure la discussione sembra essersi placata dal momento in cui è stato reso noto che tutti i curricula saranno presentati tramite modulo standard da compilare in rete. Monti ha inoltre negato di aver incontrato particolari problemi in Sicilia, aggiungendo che «il gruppo di lavoro sta lavorando bene con la Prefettura sui certificati antimafia dei fornitori».
Le basi di partenza sembrano essere quelle giuste, anche dal punto di vista dell’impatto ambientale: da tempo, infatti, è noto che Ikea a Catania intende ridurlo al minimo e abbattere i consumi energetici, sfruttando un impianto fotovoltaico e uno di recupero dell’acqua piovana.
Il boom di candidature è prevedibile: c’è solo da sperare che la scelta sia oculata, così come viene decantato.
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