Igea Virtus, terzo posto e piedi per terra «Dal Nord ci chiamano per i nostri giovani»

«Quello di Acireale non è stato un vero e proprio ko. Siamo stati sconfitti, è vero, ma i giocatori hanno dimostrato ancora una volta di essere all’altezza della situazione con una buona prestazione. Domenica scorsa invece abbiamo messo subito sotto la Cittanovese e siamo stati bravi a chiudere la gara». Comincia subito dal derby perso negli ultimi minuti con l’Acireale, due domeniche fa, il direttore dell’area tecnica dell’Igea Virtus, Salvatore Grasso, con la squadra giallorossa che però domenica scorsa si è riscattata con un netto 4-0 rifilato alla Cittanovese. Match che ha proiettato i barcellonesi al terzo posto in classifica, dietro Ercolanese e Troina: «Siamo una squadra giovane – spiega Grasso a MeridioNews – e come tale siamo imprevedibili perché ti puoi ritrovare nei primi posti, ma anche a lottare per la salvezza fino all’ultima giornata. In questo anno e mezzo ci stiamo ritrovando tra le grandi, ma è ancora presto per dire che fino alla fine saremo lì». Piedi per terra comunque, l’Igea punta infatti a mantenere la categoria: «L’obiettivo – continua il dirigente – è quello di salvarci e di offrire sempre delle buone prestazioni per fare divertire i nostri tifosi. Se anche nel girone di ritorno saremo lassù, ovviamente non ci potremo tirare indietro per inseguire qualcosa di importante».

Al momento, in ogni caso, l’Igea Virtus ha il miglior attacco del campionato con 17 reti segnate e la terza miglior difesa con sette gol incassati finora: «Il mister lavora molto sia sulla fase offensiva sia su quella difensiva. È un tecnico molto preparato e abbiamo la fortuna di averlo. La squadra lo segue e sta facendo grandi cose». L’allenatore Giuseppe Raffaele guida i giallorossi ormai da diversi anni ed è sinonimo di garanzia in casa igeana: «Col mister si è instaurato un rapporto tale che siamo come una famiglia. Lui ci conosce bene e noi conosciamo lui. Tra l’altro da calciatore era stato già a Barcellona quindi conosce la piazza, con i suoi pregi e difetti». La squadra di Raffaele sta facendo bene nonostante rispetto allo scorso anno siano cambiati tantissimi elementi: «Sono rimasti cinque o sei giocatori che per noi rappresentano l’ossatura, ovvero Dall’Oglio, Pitarresi e altri, come qualche under. Chi non è rimasto l’ha fatto per propria volontà, ma in ogni caso era importante operare dei cambiamenti perché il calcio è fatto di motivazioni che fanno la differenza. Cinque o sei giocatori sono andati in categorie superiori».

Proprio a proposito dei giovani, il dirigente giallorosso ha qualche critica da muovere al poco risalto mediatico: «Mi dispiace – confessa Grasso – che alcuni giornalisti locali non evidenzino il grande lavoro che facciamo con i giovani. Diversi giornalisti del nord mi hanno chiamato per avere informazioni su Kacorri e Fioretti, tra i giovani più importanti che abbiamo». Tornando invece alle questioni di campo, domenica prossima l’Igea Virtus affronterà un delicato derby con il Troina: «Si tratta della squadra più scorbutica da affrontare: vive di entusiasmo perché è al primo anno di serie D ed è una squadra costruita, secondo me, con degli ottimi stranieri. Sono dell’idea che il Troina si nasconda dietro gli obiettivi, perché è una squadra che può dare del filo da torcere a chiunque, anche a tutte le grandi». È soprattutto un’altra, però, la squadra che finora ha sorpreso il dirigente barcellonese: «Avevo già detto in estate che mi era piaciuto com’era stata costruita la Sancataldese. I verdeamaranto secondo me potranno dire la loro. Poi mi aspetto qualcosa di più da Vibonese e Messina che sono due squadre costruite per vincere».

Nel frattempo, a dare manforte alla formazione giallorossa, sono arrivati altri giocatori pronti a crescere con questa maglia: «Abbiamo preso dei giovani di valore, Kacorri che è del ’98, Fioretti, Biondo, Aveni. È un attacco che magari non avrà nomi eclatanti come li hanno Messina, Nocerina o Gela, ma sono ragazzi per noi importanti». Proprio a proposito dei giovani, l’Igea Virtus è tra le squadre più ricercate dai club professionistici siciliani affinché i giovani possano farsi le ossa in una categoria difficile come la serie D: «L’anno scorso venivamo dall’Eccellenza e magari non eravamo conosciuti come una squadra che poteva fare crescere dei ragazzi. Adesso invece, anche grazie ai risultati dell’anno scorso, siamo cercati dalle società professionistiche. E questo non può che lusingarmi». Un plauso importante, però, Grasso vuole rivolgerlo alla tifoseria, sempre presente, passionale e competente, pronta a seguire le sorti della propria squadra anche in trasferta: «Abbiamo la fortuna di avere uno zoccolo duro composto da circa mille tifosi. Nelle partite importanti magari diventano anche 2.500, numeri che in queste categorie fanno la differenza. Inoltre anche in trasferta ci segue qualche centinaio di tifosi: loro ci danno una mano in tutte le partite – conclude Grasso – e come per Napoli e Roma, anche in miniatura funziona così».

Luca Di Noto

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