Ial Sicilia: la guerra infinita dei Cobas al trio Crocetta-Lumia-Scilabra

PROSEGUE LA PROTESTA DELL’ENTE FORMATIVO RIAMMESSO DAL CGA, MA ANCORA PENALIZZATO DAL GOVERNO REGIONALE. LE DICHIARAZIONI DI MAURIZIO GALICI 

Il sindacato di base del settore della Formazione professionale denuncia l’immobilismo dell’assessorato regionale dell’Istruzione e della Formazione professionale e prosegue il presidio a fianco dei lavoratori dello Ial Sicilia, propri iscritti. Dopo mesi di promesse inutili e di annunci ad effetto da parte del Governo regionale, oltre seicento lavoratori del citato ente di formazione vivono nella totale precarietà, senza retribuzioni e senza lavoro. Lavoratori appartenenti ad un ente che è stato privato dall’assessorato alla Formazione professionale dell’agibilità e quindi dell’accreditamento per “gravi irregolarità amministrative e contabili” che poi si sono rivelate una bufala con la sospensiva favorevole ottenuta dallo Ial Sicilia al Consiglio di giustizia amministrativa (Cga).

Una vicenda il cui contenzioso resta aperto con la Regione siciliana che definire grottesca è poco. In questa vicenda, non ci stancheremo di raccontarlo, c’è di mezzo la politica, quella che sfacciatamente mette da parte il “bene comune” e macina uomini e cose. Una lotta senza quartiere tra il gruppo in seno al PD del deputato Francantonio Genovese e il gruppo del senatore Beppe Lumia e del presidente della Regione, Rosario Crocetta. Una condizione di scontro senza precedenti che ha messo in ginocchio il più grande ente formativo della Sicilia senza che si siano riscontrati apparenti gravi irregolarità a carico dell’Ial Sicilia.

Quel che conta è la posizione dei lavoratori. A questi la politica al Governo non ha risparmiato nulla. Anzi, sono diventati inizialmente merce di scambio e successivamente un peso dal quale liberarsi in fretta. E tutto ciò è accaduto nella legittimazione di un Governo, lontano anni luce dal concetto di rivoluzione, proiettato verso la gestione oligarchica del sistema formativo regionale.

La situazione dei lavoratori dello Ial Sicilia, in presidio permanente da mesi, accampati in una modesta e fredda tenda davanti i cancelli dell’assessorato regionale della Formazione professionale, dovrebbe scuotere le coscienze di coloro che detengono il ruolo per tentare di raddrizzare il corso delle cose. E invece sembra che tutto sfili liscio, senza alcuna remora, senza coscienza civica, nel disinteresse dei piani alti dell’assessorato.

Il Cobas Scuola settore Formazione professionale da tempo ha perseguito una forma di lotta fra i lavoratori per veicolare il messaggio di riscatto sociale verso padroni e padroncini. Dentro ferree regole di democrazia, il sindacato autonomo decide con i lavoratori prima che sui lavoratori. Un’impostazione che potrebbe rivelarsi vincente nelle relazioni sindacali con le istituzioni, la politica e le altre componenti sociali, ma soprattutto fra i lavoratori.

Al Cobas sono tutti consapevoli che l’assessore alla Formazione professionale, Nelli Scilabra, ha mostrato dopo circa 14 mesi di essere totalmente sprovvista di una visione d’insieme del sistema formativo regionale e di essere incapace di reggere il passo con il susseguirsi di scadenze e emergenze.

In una nota proprio il sindacato di base ha fatto sapere che continua il presidio davanti la sede dell’assessorato all’Istruzione e alla Formazione Professionale, perché a seguito dell’immobilismo dell’assessore Scilabra e della dottoressa Corsello, dirigente generale al ramo, nulla è cambiato sulla determinazione dei lavoratori Cobas dell’Ial Sicilia di proseguire la lotta e continuare il presidio, che dura ormai da parecchie settimane.

Le richieste del Cobas sulla vertenza dei lavoratori Ial Sicilia sono sostanzialmente due. Richiamiamole di seguito.

La prima riguarda il recupero di tutte le spettanze non percepite. E in questa direzione il Cobas Scuola settore formazione professionale fa un chiaro distinguo tra la responsabilità dell’Ial Sicilia e il ruolo che potrebbe avere l’assessorato nella direzione di una possibile ed auspicabile soluzione definitiva.

La seconda richiesta riguarda la contrattualizzazione al Ciapi e l’avvio delle attività finanziate con il progetto “Prometeo”.

Il sindacato di base rivendica il rispetto degli impegni assunti dal Ciapi di Priolo sui tempi e sulle modalità di partecipazione. Ciò che spaventa i dirigenti e lavoratori del Cobas sono proprio le contrastanti dichiarazioni rilasciate a vario titolo che sembrano preannunciare la possibilità che i tempi si allunghino.

Ed il riferimento va proprio al nostro articolo di ieri che racconta di date diverse indicate dall’assessore Scilabra da un lato e dalla dottoressa Corsello dall’altro sull’inizio effettivo delle attività corsuali del progetto Prometeo. Un casino che, tanto per cambiare, caratterizza con sempre maggiore forza e veemenza, il fallimento su tutti i fronti del governo politico e amministrativo della Formazione professionale in Sicilia targata Crocetta/Lumia.

Ed ancora, nella citata nota, il sindacato autonomo ha preannunciato che, nel caso di ulteriori ritardi in merito alle retribuzioni non ancora erogate ai lavoratori dello Ial Sicilia, saranno attivate diverse e incisive azioni di lotta nei confronti dell’Ente che è, ed ancora continua ad essere, la principale controparte in quanto datore di lavoro. Ruolo che, per il Cobas Scuola Formazione professionale, obbliga lo Ial Sicilia al pagamento delle spettanze, e quindi a risponderne direttamente.

“Su questi punti continuiamo la lotta sia come sindacato di base, ma principalmente come lavoratori fra lavoratori – ha dichiarato Maurizio Galici, coordinatore regionale Cobas Scuola settore Formazione professionale – nella speranza che questa esperienza di lotta unitaria continui a rafforzare lo spirito di partecipazione di tutte le lavoratrici e di tutti i lavoratori , per la difesa del nostro futuro”.

“Nel rispetto di questo percorso comune con tanti lavoratori di altre sigle sindacali – ha tenuto a riferire l’esponente sindacale – precisiamo che comunicheremo sempre in maniera chiara ufficiale e per tempo , quanto deciso da tutti i Cobas, restando sempre comunque aperti ed attenti a quanto emerge da un confronto con tutti, che riteniamo sia necessario fare quanto prima”.

 


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