Siamo partiti da un annuncio per finire coinvolti in una sessione promozionale di quasi due ore. In mezzo una grande folla di persone in cerca di occupazione. Ma cosa c'è dietro? MeridioNews ha deciso di testarlo in prima persona
I volantini anonimi con l’offerta di lavoro a tempo pieno Ecco come si entra nella rete del «marketing piramidale»
«Opportunità di lavoro part-time o full-time». Un messaggio semplice e senza giri di parole, scritto su uno dei tantissimi volantini che in questi giorni inondano le strade di Catania. Ma cosa c’è dietro a questa offerta? Abbiamo deciso di affrontare tutti i passaggi di quella che, alla fine, si è dimostrata essere una poco trasparente forma di affiliazione al mondo del network marketing targato Herbalife. Il colosso statunitense degli integratori dietetici che vanta migliaia di dipendenti e fatturati da capogiro.
Ad attirare subito l’attenzione è un particolare del volantino: quello di non menzionare né il nome dell’azienda o la mansione da ricoprire. Al loro posto solo un generico numero di telefono da comporre per richiedere maggiori informazioni. A rispondere alla nostra chiamata è un recruiter, cioè la figura che si occupa di ricercare, valutare e selezionare i candidati all’inserimento in una posizione lavorativa. «Pronto», rispondono. «Ho trovato un volantino sulla mia macchina – spiego – con questa opportunità di lavoro». «Sì – ribatte l’interlocutore – dove lo ha trovato?». «In via Giacomo Leopardi», rispondo. Il colloquio telefonico prosegue con richieste precise: nome, cognome, età ed esperienze precedenti. Trascorsi cinque minuti, il recruiter non ha ancora menzionato l’azienda che offre il lavoro. Non resta che domandarlo. Ma la risposta, lacunosa, arriva subito: «Siamo un’azienda che opera nel settore del benessere».
A questo punto il colloquio viene fissato per venerdì 14 giugno alle 18.20 in via Don Luigi Sturzo, nei pressi della stazione centrale di Catania. «Mi raccomando – tuona l’interlocutore – puntuale! Le ricorderemo l’appuntamento tramite sms, il giorno prima». Cosa che avviene con l’indicazione che si tratta di una sessione informativa per «un’opportunità di lavoro presso Ufficio Wellness & Work Center».
Memore della raccomandazione arrivo puntualissimo. Davanti c’è un fiume di gente che si lamenta nei pressi delle scale: «È assurdo. È Herbalife», dicono. Indicando il nome dell’azienda nota per seguire lo schema del network marketing o multilevel marketing: un sistema di vendita piramidale in cui la ditta madre riconosce delle commissioni per il passaparola effettuato sia dai venditori sia, indirettamente, dai sotto-venditori che fanno capo al proprio sponsor. Quest’ultimo gode di una posizione privilegiata nello schema piramidale. Ed è proprio questo il meccanismo in cui ci si imbatte. Negli uffici, dove si svolge l’incontro, c’è, a caratteri cubitali, una scritta Herbalife. Dentro il clima non è disteso e una donna ha un diverbio con quello che sembra essere l’organizzatore dell’evento. Oggetto della disputa la mancata trasparenza di chi aveva fatto gli inviti. «Ma scusi – chiede la signora – perché non ci avete detto che si trattava di Herbalife?». L’uomo ribatte piccato: «Ma perché, voi lo avete chiesto? Una volta che siete qui, inutile fare comizi. Se vuole vada via», replica.
Dopo poco sono invitato a entrare in una stanza appositamente allestita, con tanto di videoproiettore, a sala conferenze. Ci attende una riunione informativa che dura un’ora e venti minuti. Così l’offerta di lavoro, pubblicizzata sui volantini, si trasforma in una sessione promozionale di prodotti del marchio verde fondato a Los Angeles, con richiesta di iscrizione di 60 euro. Somma necessaria affinché l’azienda rilasci la licenza da marketer per riuscire a cominciare con la vendita dei prodotti dietetici. I guadagni, secondo quanto spiegato, vanno dal 25 per cento al 50 per cento del ricavo generato dalla vendita. In mezzo c’è di tutto. Compreso un ex benzinaio diventato esperto nel dimagrimento. «Grazie a una rendita mensile di quattromila euro al mese, riesco a permettermi un viaggio alle Bahamas», spiega al pubblico presente in sala. Un modo come un altro per sposare il business del network marketing. Volendo essere positivi potremmo definirla un’opportunità di investimento, ma mai un’opportunità di lavoro.
Aggiornamento del 19 giugno 2019, riceviamo e pubblichiamo:
L’ufficio stampa Weber Shandwick Italia ringrazia per la segnalazione del comportamento del distributore e informa che il dipartimento etico di Herbalife ha provveduto a contattarlo. A proposito della definizione di «sistema di vendita piramidale in cui la ditta madre riconosce delle commissioni per il passaparola effettuato sia dai venditori, sia, indirettamente, dai sottovenditori che fanno capo al proprio sponsor», contenuta nell’articolo, però, rettifica quanto segue: «Herbalife nutrition non può in nessun caso essere assimilata al sistema delle vendite piramidali, in quanto adotta un legittimo modello di network marketing o multilivello che mai, da parte di nessun tribunale o ente governativo del mondo, è stato qualificato come sistema di vendita piramidale […] Nessun incentivo economico viene riconosciuto ai Membri Indipendenti per il mero reclutamento di nuovi soggetti. Tutte le opportunità di guadagno sono, quindi, esclusivamente collegate all’effettiva vendita dei prodotti».