I progetti di Bianco su cultura e formazione San Berillo, si pensa ad alloggi universitari

Ieri il Centro nazionale di ricerca (Cnr), oggi l’Università. Gli incontri del neosindaco Enzo Bianco proseguono a ritmi incalzanti. Gli ultimi due giorni sono stati dedicati alla cultura e alla formazione. Quello che ne viene fuori è un pacchetto di idee per migliorare la vita degli studenti universitari – residenze, mobilità, programmazione per i fondi europei – ancora in fase embrionale, e due certezze: la realizzazione del Palazzo della ricerca e della sede dell’Istituto di Microelettroenica, entrambi del Cnr.

L’importante istituto nazionale, nato per sostenere il sistema imprenditoriale tramite la ricerca, investirà a Catania 22 milioni di euro: quattro da destinare all’Istituto di Microlettronica che sorgerà nella zona industriale, 18 milioni per il Palazzo della ricerca. Ad annunciarlo è stato il presidente Luigi Nicolais, ieri ospite a palazzo degli Elefanti. «A Catania – ha affermato Nicolais – In tempi molto rapidi faremo qualcosa di eccezionale, che diventerà un modello, perché i modelli si costruiscono nel piccolo». Il Palazzo della ricerca, che secondo le previsioni dovrebbe essere completato entro il 2016, diventerebbe la sede delle attività del Cnr che a Catania conta 210 dipendenti, di cui 94 sono ricercatori, dieci tecnologi e 46 assegnisti. Ma allo stesso tempo dovrebbe essere lo spazio dove Università, imprese e territorio collaborano e si confrontano. «Non basta più produrre conoscenza, ma bisogna trasferirla», ha sottolineato Nicolais che pensa ad un «Sistema Ricerca Italia» che faccia interagire i soggetti coinvolti. Parole che a Catania rievocano il modello dell’Etna Valley, come espressamente sottolineato dallo stesso Bianco.

Se il progetto del Cnr è già sostanziato in parte da numeri e date di scadenza, sono ancora solo idee, le proposte venute fuori dall’incontro tra Bianco e il rettore dell’ateneo di Catania, Giacomo Pignataro. Iniziative per la mobilità degli studenti, «soprattutto tra le varie sedi accademiche», alleanze per attingere ai fondi europei di sviluppo e ricerca e nuove residenze. Di questo hanno parlato sindaco e magnifico stamattina. In particolare si è tornati a discutere della riconversione dell’Ospedale Vittorio Emanuele, che nel 2014 dovrebbe essere dismesso, in campus universitario. Idea lanciata in campagna elettorale da Bianco, che adesso rilancia, ipotizzando la presenza di alloggi per studenti anche nel vecchio quartiere San Berillo, al fine di migliorarne le condizioni attuali.

Al di là delle questioni strutturali, infine, è forte da parte delle due istituzioni la volontà di collaborare. «Un protocollo d’intesa operativo con tutto il sistema della ricerca pubblica – istituti del Cnr, ma anche Ingv, Infn, Inaf – coordinandoci con le istituzioni locali e regionali e con le aziende», è la proposta di Pignataro per «trasferire i risultati della ricerca direttamente alle aziende ed elaborare progetti competitivi per il programma europeo Horizon 2020». Un nome che nei prossimi anni tornerà spesso nelle cronache universitarie, visto che si tratta del nuovo programma europeo per il finanziamento della ricerca e dell’innovazione. Il fondo da cui dovrà attingere la programmazione degli atenei. «Ciò – ha auspicato il rettore – può ovviamente avere delle ricadute significative non soltanto nei settori più tecnologici, ma anche in termini di innovazione nella gestione e nella valorizzazione dell’enorme patrimonio culturale siciliano».


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