I nuovi eroi di SmackDown: l’Uomo Tigre rimpiazzato da John Cena

Il ‘fenomeno wrestling’ sembra essere tornato sulla cresta dell’onda, grazie al nuovo programma importatoci dall’America, SmackDown, che vede muscolosissimi ed agguerriti lottatori combattere per difendere il loro onore di campioni e di sportivi. Almeno questo è quello che vogliono farci credere.

Gli incontri di wrestling infatti cominciano ad essere più coreografati dei balletti. Per tutto il match, i due sfidanti non fanno altro che correre e saltare sul ring, insultandosi, sfottendosi, facendo spudoratamente finta di colpirsi e recitando un copione appositamente scritto dagli autori della trasmissione. A rendere ancora più palpitante ed avvincente ogni incontro ci pensano i due chiassosi cronisti che, recitando un copione anche loro, commentano ogni pugno ed ogni finta mossa letale, facendo notare al pubblico con urla di ammirazione, stupore ed incitamento, il dolore fisico e la poderosa violenza distruttrice che i due lottatori possiedono.

Ma il wrestling, nonostante si tratti di pura e semplice finzione, è da considerarsi uno “sport” pericoloso? Secondo molti si. Infatti, oltre al Codacons ed all’Osservatorio sui diritti dei minori – che hanno lanciato un  appello per vietare ai minori di 14 anni le kermesse di wrestling – a dichiarare apertamente guerra sono anche i pediatri: sembra che, da quando questa disciplina ha preso piede nei mass media, spopolando soprattutto nella platea dei più piccoli, tra i bambini sia aumentato il numero degli incidenti legati, proprio, all’imitazione delle violente mosse dei lottatori dai pesi massimi.

In effetti non è difficile crederlo. Basta fermarsi ad osservare dei bambini che giocano per rendersi conto di quanto possa essere divertente, per loro, emulare i loro eroi lottatori; vanno a ruba le magliette di John Cena, Eddie Guerriero e Ray Mysterio, oltre alle classiche figurine per l’album, ed addirittura le carte da gioco in stile Pokemon.

Mi è bastato chiedere ad alcuni bambini se seguissero o meno il wrestling per ottenere una dimostrazione reale della “You can’t see me”, la mossa segreta di John Cena: si afferra l’avversario, lo si solleva issandolo sopra la propria testa e lo si scaraventa per terra. Poi ci si prende gioco di lui pronunciano da formula di rito: “You can’t see me” accompagnata dal caratteristico movimento della mano con dito anulare abbassato.

Capisco perfettamente come possa essere facile, per dei bambini, farsi male giocando così. Oltre che indurre a ritenere che la forza fisica e la violenza siano elementi prevalenti, a cui ambire nel percorso di crescita, il wrestling non fornisce certo esempi di lealtà o sportività, dato che spesso i lottatori utilizzano, per colpirsi, le sedie pieghevoli o la stessa campanella del ring. Ed anche l’arbitro, quando interviene per interrompere qualche azione violenta, viene picchiato e scaraventato fuori dal ring. SmackDown, seppure finto e pre-organizzato, non è certo da considerarsi tra i programmi più educativi da proporre a bambini e ragazzi.

Dove sono finiti i vecchi eroi dei cartoni animati come “L’uomo Tigre”, lottatore  generoso e stimato da tutti che combatteva lealmente per difendere i più deboli? Una volta la distinzione tra bene e male era netta ed evidente, ed altrettanto evidenti erano, per i bambini, gli esempi positivi da emulare e quelli negativi da condannare.


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