Aiutare persone con disabilità a conquistare la propria indipendenza, grazie al lavoro e allo sviluppo di competenze specifiche. È l'obiettivo della cooperativa catanese Controvento, che a gennaio ha spento la sua prima candelina, e adesso cerca online un finanziamento per le proprie attività
I neolaureati raccolgono fondi per un pulmino «Per insegnare ai disabili a essere autonomi»
Ancora 12 giorni per votare progetti che puntano a dare una spinta positiva al territorio. Tante le organizzazioni no profit, tra cui molte siciliane, che hanno presentato le loro idee su Aviva community fund, l’agenzia assicurativa che ha emesso un bando per dare un aiuto concreto ai gruppi che operano nel campo sociale. E tra questi la cooperativa catanese Controvento che svolge diverse attività con i ragazzi disabili e che il 30 gennaio ha festeggiato il suo primo anno di vita. L’obiettivo è duplice, come spiega il presidente della cooperativa Daniele Casella, 25 anni. «Da una parte aiutare la società, soprattutto ragazzi e giovani adulti svantaggiati, dall’altra andare incontro alle esigenze di neolaureati che provano a entrare nel mondo del lavoro».
Tutti i soci, infatti, sono laureati in ambiti affini alle Scienze umane. Daniele è dottore in Psicologia, poi c’è chi ha studiato Pedagogia, Musicoterapia, Scienze e tecniche psicologiche. «È bello – dice il giovane catanese – poter mettere a frutto le conoscenze acquisite durante gli anni di studio». Il gruppo, che ha la sede al polo educativo villa Fazio di Librino, è composto da ragazzi con disabilità. Lo scopo che Daniele si è prefissato di raggiungere – insieme alla 22enne catanese Chiara Trischitta, vicepresidente – è quello di portare a Catania la metodologia dell’autonomia, che permette ai ragazzi, dopo essere stati seguiti in un percorso di formazione, di inserirsi in contesti lavorativi e avere una vita autonoma a 360 gradi. «Questo include qualsiasi attività – spiegano i ragazzi – come trovarsi una casa, vivere da soli, distaccarsi dal nucleo familiare».
Tra le varie attività che Controvento porta avanti ci sono i week end esterni e il «live together», ovvero il vivere gli eventi catanesi, comprendere cosa la città offre e come poterlo sfruttare a proprio vantaggio. «È importante far capire loro come si programma un evento – racconta Daniele – e quindi darsi un appuntamento, un orario, calcolare quanti soldi serviranno durante la serata». Lavorare per uno sviluppo delle autonomie di base e il conseguente mantenimento dell’indipendenza conquistata. «Se i ragazzi non hanno un ruolo attivo perdono queste conoscenze e questo non deve succedere».
E sull’autonomia è incentrato anche il progetto dal nome Autonomia a 4 ruote che i ragazzi di Controvento hanno proposto sul web. «Con i soldi del finanziamento – dicono – vorremmo acquistare un pulmino che renderebbe più semplici gli spostamenti del gruppo, colmando alcune lacune dei mezzi pubblici e che grazie agli sponsor non graverebbe sulle famiglie dei ragazzi». La casa dove i giovani si riuniscono durante il week end, per esempio, si trova a Milo e la domenica il trasporto pubblico non è attivo. «Diventa tutto più complicato, dobbiamo organizzarci con le macchine o trovare un’alternativa, e lo stesso succede con la nostra sede a Librino, quartiere abbastanza importante che avrebbe bisogno di essere più collegato con alcune zone di Catania e dell’hinterland».