La celebre coppia ha rifiutato la proposta di essere testimonial dell'iniziativa portava avanti dai genitori di Balestrate, nel Palermitano. «I bimbi avevano preparato i tesserini da socio onorario»
I Ferragnez dicono no al parco giochi vietato ai social «Non chiedevamo soldi ma solo la loro testimonianza»
«Fedez e Chiara Ferragni hanno rifiutato la proposta di essere testimonial del parco giochi vietato ai social. Siamo molto delusi e rammaricati della decisione, poteva essere l’occasione per lanciare un messaggio positivo soprattutto ai giovani. Ma non ci arrendiamo». Lo dice l’associazione genitori balestratesi che sta portando avanti a Balestrate, nel Palermitano, la raccolta fondi per realizzare un parco giochi vietato ai social dove smartphone, pc e tablet andranno chiusi in un armadietto all’ingresso con tanto di timer, e chi non rispetterà la regola sarà multato simbolicamente, per contribuire a iniziative benefiche.
L’associazione sarebbe stata liquidata con una mail di poche parole: «Ti ringraziamo per la proposta ma gli impegni gia’ presi per i prossimi mesi non ci permettono di partecipare». I genitori sono molto delusi: «Non chiedevamo soldi ma soltanto la testimonianza della famiglia social per eccellenza, per dimostrare a tutti l’importanza della vera socialità, della riscoperta dell’intimità di certi valori. Non siamo assolutamente contro la tecnologia e neanche contro i social, ma è ormai evidente il rischio di una degenerazione. Tra l’altro sappiamo quanto Fedez e Chiara amino la Sicilia e li avremmo accolti a braccia aperte».
L’associazione comunque non demorde: «Tanti ragazzi sono rimasti delusi, questo progetto ha un alto valore simbolico e sociale e ha avuto grande risonanza in tutta Italia. Avevamo individuato in Fedez e Ferragni la famiglia ideale per veicolare il messaggio del progetto. I bimbi avevano preparato i tesserini da socio onorario, eravamo convinti della bontà del progetto perché non chiedevamo nulla in cambio. Riteniamo che il rifiuto sia stato in realtà la scelta affrettata dello staff e chiediamo alla famiglia Lucia-Ferragni di ripensarci».