I coperchi dei tombini rubati. Danni per 40mila euro Comune: «Li vendono alle fonderie per pochi spicci»

Rubare i chiusini dei tombini e rivenderli alle fonderie sembra essere l’ennesimo atto di inciviltà che assume i contorni di vero e proprio fenomeno. Cinque caditoie della circonvallazione sono da qualche giorno senza coperchi. Al loro posto il Comune ha posizionato alcune transenne, legate con un nastro alle piante che fioriscono sul marciapiedi e a lampioni e pali della segnaletica verticale, per avvertire i pedoni del pericolo e prevenire possibili incidenti. Nei pressi del tondo Gioeni, dalla fontana che sorge al posto della rotonda rimossa dall’amministrazione Bianco, fino allo sbocco per via Passo Gravina e via Santa Sofia, le caditoie sono senza coperchio. «Se fossero solo questi i tombini divelti sarebbe un successo», lamenta a MeridioNews Giancarlo Origlio dell’ufficio Manutenzione stradale del Comune. 

Stando a quanto ricostruito da palazzo degli Elefanti, anche in corso Indipendenza molte caditoie sono rimaste senza copertura. «Lì i tombini sono senza coperchi, e molto probabilmente perché li hanno rubati», ipotizza il direttore dei Lavori pubblici Salvatore Marra, contattato telefonicamente da MeridioNews. «Atti di inciviltà che ormai costituiscono un fenomeno che non sappiamo come gestire – prosegue Marra – perché rincorrere i ladri non porta risultati, si dovrebbe riuscire a intercettare le fonderie in cui le portano». 

Un fenomeno, dunque, dalla dinamica ormai consueta: il furto dei coperchi e la vendita alle fonderie per racimolare qualche spicciolo. «Li rubano in cambio di cifre irrisorie», sostiene il direttore. Cifre che per la ghisa si aggirano intorno ai dieci centesimi al chilo. Ovvero il materiale prevalentemente utilizzato per i chiusini. Un guadagno irrisorio che però nelle casse comunali provoca «un danno di circa 40mila euro», stima Origlio.  

Dopo la tromba d’aria che nella serata di sabato ha colpito il villaggio di Santa Maria Goretti, adesso il Comune dovrà mettere una pezza anche a questa ulteriore grana. «Potremmo mettere a disposizione le somme solo con l’approvazione del bilancio 2020 – spiega Marra – perché per il 2019 siamo vincolati al bilancio stabilmente riequilibrato, ma non sono sicuro che riusciremo a reperire le risorse». Ergo: fino ai primi mesi del 2021 i tombini rimarranno scoperti e transennati.  

Gabriele Patti

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