Linclemente tempo catanese ci accompagna fino al nostro arrivo a Le Ciminiere, dove proprio oggi chiude i battenti la mostra dellartigianato locale, e luogo che i componenti del gruppo ufficiale di tributo a Brigan Tony (così come si auto-proclamano loro stessi) hanno scelto per una delle loro numerose esibizioni live. Linizio è fissato per le 18:30, ma come accade di consueto in questi casi, il concerto slitta a quasi unora più tardi mentre Lito (voce e chitarra), Pandi (voce e percussioni), Lavvocato (voce e tastiere) e Barbaro Jonello (voce e batteria) preparano i loro strumenti e fanno il necessario soundcheck.
Non abbiamo mai assistito ad un concerto dei Brigantini e speriamo di non rimanere delusi, ma già dalle prime battute si capisce che non sarà questo il caso. Barbaro Jonello esordisce con il solito tormentone richiesto a gran voce dai presenti: nghia ti piaceeeee? ed i quattro calcano il palco con una sicurezza ed una naturalezza invidiabili, convincendo a fermarsi anche i numerosi passanti che, trovatisi lì per ammirare le manifatture artigiane, non pensavano si tenesse un concerto.
Lo spettacolo, come sempre accade nelle esibizioni del gruppo siciliano, è un divertente mix tra cabaret e musica dove i membri della band intrattengono il pubblico con la loro simpatia e le loro minchiate, come loro stessi le definiscono, in un crescendo di risate ed ilarità. Ai pezzi celebri del loro repertorio come A Purga, O pà che bellu ù cinema, La palla di pelle di rana o Yolemorroidi si alternano i divertenti sketch del gruppo, che dimostra una naturale inclinazione per le mascherate ed i travestimenti. Ecco quindi Pandi trasformarsi nel cantante napoletano Ciro Esposito Musella, Lito cantare in versione Carmen Consoli, Barbaro Jonello con toga e tocco a rappresentare il rettore della CEEEPU (Centro Paternese Universitario) e Lavvocato divertire il pubblico con le sue battute sferzanti pronunciati con una esilarante voce da bambino.
Non pensiate però che la volgarité del gruppo offuschi il loro talento musicale. I Brigantini sono prima di tutto dei musicisti e lo si vede sul palco come il talento musicale questi ragazzi ce labbiano, e da vendere. I pezzi sono sempre arrangiati ed eseguiti con molta cura ed i testi, per quanto surreali, hanno una loro ricercatezza. Ai brani tratti dai loro due album, i Brigantini intervallano anche divertenti video riguardanti la mitica città di Paternò, esplorandone le drammatiche origini e la lingua, ma soprattutto, la prelibatezza locale di cui si dichiara ghiotto Barbaro Jonello: i larunki (ranocchi, per chi non mastica molto il paternese).
Il concerto dura quasi due ore e, quando i Brigantini si congedano dal loro pubblico, ci sembra incredibile come siano riusciti a non far calare mai lattenzione degli spettatori, tenendola sempre viva con le loro battute e la loro (talvolta) scurrile comicità. Alla prossima!
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