Antonino Corsaro, massimo dirigente della società sportiva etnea, racconta a MeridioNews come non si sia ancora concluso il calvario dell'ex Hcu Catania femminile: il campionato di A2, che inizierà in primavera, sarà affrontato fuori dalla Sicilia. Sul campo Dusmet: «Impossibile averlo in tempo utile»
Hockey prato, il Valverde è ancora senza campo Il presidente: «Resta disinteresse delle istituzioni»
Tra amarezza e disincanto, il presidente della Polisportiva hockey Valverde fa il punto della situazione, a tre mesi dalla fusione con il glorioso Cus Catania femminile: le campionesse d’Italia 2014, costrette a rinunciare alla partecipazione alla Serie A1 a causa delle difficoltà economiche e logistiche del club, ripartiranno quest’anno dalla categoria inferiore e con la certezza di non avere una casa in cui poter giocare. «Sicuramente – puntualizza Antonino Corsaro – disputeremo il campionato fuori dalla Sicilia. La nostra fortuna è legata al fatto che la Serie A2 sia un torneo molto breve, composto soltanto da gare di spareggio: andremo a giocare fuori, da Roma in su. Budget permettendo – aggiunge – vedremo anche di organizzare qualche amichevole al di fuori delle gare».
Per quanto riguarda i due campi da hockey che avrebbero potuto ospitare il Catania, la situazione è in stand-by: «La vicenda relativa al campo Dusmet – con il prato danneggiato dal vento nel 2015 – è in fase di risoluzione sotto l’aspetto procedurale. I fondi per i lavori sono stati stanziati – sottolinea Corsaro – ma ci sono impicci creati dal Coni, che ha chiesto una integrazione tecnica: adesso si tratta di fare la gara d’appalto, ma per noi sarà impossibile avere il manto pronto in tempo utile». Per ciò che riguarda l’impianto di Valverde, dichiarato non idoneo alle attività sportive a causa dell’apertura di voragini, il presidente Corsaro è drastico: «Stendiamo un velo pietoso. L’amministrazione comunale si è dimostrata disinteressata e incapace di creare un progetto serio. Hanno avuto altre priorità – dice – ne prendiamo atto».
La certezza di un campionato itinerante chiaramente pesa sul gruppo di giocatrici, anche se la situazione era conosciuta. «Non essendo un’attività da portare avanti domenica per domenica – ribadisce il presidente – diventa più sopportabile. A parte qualche partenza il gruppo è rimasto valido, ne approfitteremo per lanciare qualche ragazza che aveva trovato poco spazio in Serie A1. Ovviamente, se riuscissimo a trovare soluzioni per migliorare la rosa ci faremo trovare pronti». L’attesa adesso è per l’uscita dei calendari: la Federazione hockey che a breve dovrebbe stabilire date e sedi degli incontri. Il campionato partirà probabilmente ad aprile, per finire a metà giugno. «Conoscere i luoghi con un po’ d’anticipo ci permetterà di abbattere i costi. La priorità – sottolinea Corsaro – è trovare adesso un luogo in cui allenarci: al momento lo facciamo nel campo piccolo al Dusmet, speriamo di poter usufruire del vecchio campo polivalente dell’università di Messina, ristrutturato da poco».
Stanchezza e disincanto hanno preso il sopravvento, ma la speranza è che gli eventuali buoni risultati sportivi possano velocizzare i lavori. «Siamo stanchi di lanciare appelli a destra e a manca – ammette Corsaro – che vanno a finire nel vuoto. Confermo il disinteresse delle istituzioni: noi mandiamo avanti attività anche a livello giovanile e maschile, è complicato fare questo lavoro se non si hanno strutture di riferimento. La situazione, per gli uomini, è più gestibile: giocando in Serie B, con regole diverse – conclude – possiamo infatti usufruire del campo di Giardini Naxos, in terra battuta».