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Hiv e sifilide, situazione allarmante tra i giovani. Infettivologo Cacopardo: «Notiamo un anomalo incremento»
«Lento, ma progressivo. L’incremento di malattie sessuali che stiamo notando è anomalo». Parla di situazione allarmante tra i giovani il direttore del reparto di Malattie infettive dell’ospedale Garibaldi Nesima, Bruno Cacopardo. Con l’Hiv che si sta spargendo in maniera silenziosa, mentre la sifilide «è una vera e propria piaga con almeno uno o due nuovi casi a settimana». La metà di questi riguarda gli adolescenti, su cui si concentrano tre punti: la tendenza a pratiche sessuali precoci, la mancata percezione del rischio e l’assenza di protezioni. Un aumento che va avanti da anni, ma che preoccupa perché la curva continua a salire. «Si tratta di un problema che può mettere alla prova il sistema sanitario – continua Cacopardo – Perché in Europa ci sono delle cliniche specializzate nella cura delle malattie a trasmissione sessuale, ma in Sicilia no».
E proprio da lì si potrebbe partire, secondo l’esperto, per far fronte a quella che rischia di diventare un’emergenza. «Occorrerebbe valutare l’ipotesi di creare strutture di riferimento dove si alternano infettivologi, urologi, ginecologi e dermatologi – spiega – Con un estremo rispetto della privacy, altrimenti i ragazzi non si presentano». Una soluzione a cui associare la necessaria cultura della prevenzione, anche usando i social network per combattere la disinformazione e puntare sulla sensibilizzazione della popolazione, «un po’ come si faceva ai miei tempi con le pubblicità progresso sull’infezione da Hiv».
La necessità è quella di rialzare il livello dell’attenzione, diminuito negli anni «perché l’Hiv è ormai vista come un’infezione curabile – commenta il primario – Solo che spesso ci si rivolge tardi ai medici, quando già si è in Aids conclamato». Un problema sanitario che però affonda le sue radici fuori dagli ospedali. Per questo, secondo Cacopardo, sarebbe opportuno che a occuparsi del fenomeno siano anche «sociologi e politici – conclude – perché si tratta di un problema della società nel suo complesso».