L'assessore al Turismo Sandro Pappalardo assesta il colpo di grazia a uno degli atti simbolo dell'era del suo predecessore, Anthony Barbagallo. Il dem attacca assieme alle associazioni, ma sul florido mercato dell'accompagnamento sull'Etna ognuno ha la sua idea
Guide media montagna, il governo blocca il bando «Tutto da rifare». Deluse le attese dei 194 candidati
Prima la revoca della perimetrazione delle polemiche, adesso un colpo, al momento mortale, per le attese di 194 aspiranti guide di media montagna (Gmm) che avevano già presentato la domanda. L’assessore regionale del Turismo Sandro Pappalardo azzera così uno dei provvedimenti-simbolo dell’era del suo predecessore, il Pd Anthony Barbagallo. Che la creazione dell’equivalente della figura degli accompagnatori di media montagna presente in altre Regioni, non abbia mai convinto la nuova gestione del Turismo targata centrodestra era chiaro fin dall’esordio di Pappalardo. L’assessore, dopo un lungo periodo di riflessione che si era concesso per «mettere ordine nel caos normativo» delle professioni turistiche in Sicilia, archivia il bando e lo rende noto dopo un’interpellanza dello stesso Barbagallo, oggi deputato d’opposizione all’Ars.
«La procedura non era stata redatta d’intesa con il Collegio delle guide alpino-vulcanologiche, aspetto previsto per legge – chiariscono i tecnici dell’assessorato a MeridioNews – e non era inoltre prevista la quantificazione delle risorse necessarie per mandare avanti la selezione». Ma la scelta di Pappalardo non sarebbe un addio definitivo alla figura delle guide di media montagna, operatori che dovrebbero poter lavorare da professionisti dell’accompagnamento su sentieri e itinerari che non superino i 2000 metri di quota. «Annulliamo il bando allo scopo di redigerne in tempi brevissimi uno nuovo», ha dichiarato l’assessore in aula. «Un fatto grave – risponde a MeridioNews Barbagallo – perché così si riporta indietro di due anni la Sicilia e si vanificano le speranze di 194 persone».
Il dibattito dentro il governo regionale sembra essere ancor più complesso. Potrebbe infatti non essere più soltanto l’assessorato del Turismo a occuparsi della questione, ma si starebbe vagliando di passare la patata bollente all’assessorato del Territorio, retto da Totò Cordaro e competente per i parchi naturali dove le guide dovrebbero lavorare. Soluzione che convince Federescursionismo Sicilia, associazione di guide tra i principali sostenitori della creazione delle Gmm, ma anche feroce avversaria della perimetrazione – varata da Barbagallo e cancellata da Pappalardo – che riservava l’attività di accompagnamento sull’Etna, superati i 2000 metri, alle sole guide vulcanologiche. «Si è perso solo tempo – attacca il vicepresidente Carmelo Nicoloso – senza ascoltare nessuno degli attori della categoria, mentre proliferano abusivismo e mancanza di professionalità sul vulcano».
Ma anche tra le sigle dell’escursionismo, impegnate a farsi strada nell’assai florido mercato dell’accompagnamento professionale sull’Etna, la concordia non c’è. L’Aigae, l’associazione delle guide ambientali ed escursionistiche, molto attiva sull’Isola a partire dal vulcano, spinge ancora per la liberalizzazione del settore e l’accantonamento dell’intera legge sulle Gmm. Facendosi forte anche dell’ultima sentenza del Tar del Piemonte che ha sancito il principio secondo cui «non esiste alcuna previsione statale di riserva professionale che copra qualsiasi attività escursionistica che si svolga in montagna». Niente albi e formazione promossi dalla Regione – strada che invece il governo Musumeci, come conferma l’assessore Pappalardo, vuole comunque perseguire – ma ampia libertà, dice l’Aigae, alle associazioni ai sensi anche delle recenti normative sulle professioni non regolamentate.