Grillo, la stampa targata Bilderberg e la condanna dell’ipocrisia di Papa Francesco

“L’ipocrisia, che si traduce nel linguaggio del politically correct, non è quello richiesto ai cristiani, perché spesso è sinonimo di corruzione”.  Le parole di papa Francesco, pronunciate durante una omelia, stamattina, ancora una volta, vanno a segno. Descrivono perfettamente l’Italia dei nostri giorni, dove il nemico diventa chi dice la verità, senza eufemismi e senza bugie. In Italia, ormai,  viene messo in croce chi denuncia le ruberie, il massacro dei ceti più deboli, la corruzione dilagante, l’asservimento ai poteri forti. Non i colpevoli, ma chi li ‘sputtana’. Che viene accusato di turpiloquio, di fomentare le piazze ed altre fesserie del genere.  Giustamente, i responsabili dello sfacelo italiano, non possono controbattere sulla sostanza delle denunce, verissime e tragiche, si concentrano sulla forma, ovvero un linguaggio diretto e semplice e veritiero, quello  usato ogni giorno da tutti.

E’ successo in Sicilia con Franco Battiato, messo al bando  da una sinistra ipocrita e ‘inciuciara’, per avere detto quello che è sotto gli occhi di tutti. Che la politica è un troiaio. Sta succedendo ancora con Beppe Grillo. I poteri forti e le loro appendici mediatiche lo stanno massacrando. Lo accusano di usare un linguaggio ‘poco’ elegante e cose simili.  Tralasciando di dire che le sue denunce descrivono perfettamente la realtà. L’accusa più ridicola e falsa è che  Grillo ‘accende’ le piazze’. Giustamente, nei piani dei poteri forti, le piazze devono dormire anche mentre muoiono di fame. Ed è con questo tipo di stampa, pagata da questa gente,  che Grillo se la prende, non a torto. Non è difficile d’altronde scoprire chi c’è dietro quei giornali e quelle televisioni che diffamano ogni giorno il M5S: politici e poteri economici che difendono la dittatura dell’euro,  la macelleria sociale, la politica intesa come carriera e non come servizio. 

Piaccia o non piaccia, questa è la realtà: Grillo è sotto attacco da parte di chi vuole mantenere lo status quo, ovvero le oligarchie politiche e finanziarie che controllano gran parte dell’informazione italiana. Sia chiaro, questo non significa che bisogna per forza  sostenerlo elettoralmente. Ma è giusto che la scelta si compia alla luce di motivazioni reali e non per le falsità e le ipocrisie messe in piedi da chi è nel libro paga dei poteri forti.

Non stupisce dunque che il leader del M5s, dalla Sicilia, dove ha continuato a riempire le piazze che non vogliono dormire, dichiari guerra alla stampa asservita.  Ipocrita è chi si meraviglia. Sappiamo che l’Italia, in quanto a libertà di informazione, è in fondo alla classifica dei Paesi più civili. Perché  stupirsi se lo dice Grillo?

Insomma il M5S  può piacere come no. Ma non ci vuole molto a capire, se si vuole guardare, chi c’è dietro agli attacchi costanti e concentrici di cui è vittima. La colpa vera di Grillo ? Come vi abbiamo raccontato qui, è quella di essersi rifiutato di di entrare a far parte di un Governo dove sono presenti personaggi del gruppo di Bilderberg. L’attuale Presidente del Consiglio, Enrico Letta, è un uomo del gruppo di Bilderberg, come lo è Monti.  Questo spiega l’ostracismo dei poteri forti contro questo movimento.  Questi signori però non hanno fatto i conti con l’intelligenza degli italiani. 

E’ necessario prendere consapevolezza di quello che stanno cercando di fare gli apparati del sistema politico-economico-MEDIATICO. Poi, ognuno voti chi vuole, come è giusto che sia.

Un video ‘sputtanana’ gli affiliati del gruppo di Bilderberg in Italia
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"l'ipocrisia, che si traduce nel linguaggio del politically correct, non è quello richiesto ai cristiani, perché spesso è sinonimo di corruzione". Le parole di papa francesco, pronunciate durante una omelia, stamattina, ancora una volta, vanno a segno. Descrivono perfettamente l'italia dei nostri giorni, dove il nemico diventa chi dice la verità, senza eufemismi e senza bugie. In italia, ormai,  viene messo in croce chi denuncia le ruberie, il massacro dei ceti più deboli, la corruzione dilagante, l'asservimento ai poteri forti. Non i colpevoli, ma chi li 'sputtana'. Che viene accusato di turpiloquio, di fomentare le piazze ed altre fesserie del genere. Giustamente, i responsabili dello sfacelo italiano, non possono controbattere sulla sostanza delle denunce, verissime e tragiche, si concentrano sulla forma, ovvero un linguaggio diretto e semplice e veritiero, quello  usato ogni giorno da tutti.

"l'ipocrisia, che si traduce nel linguaggio del politically correct, non è quello richiesto ai cristiani, perché spesso è sinonimo di corruzione". Le parole di papa francesco, pronunciate durante una omelia, stamattina, ancora una volta, vanno a segno. Descrivono perfettamente l'italia dei nostri giorni, dove il nemico diventa chi dice la verità, senza eufemismi e senza bugie. In italia, ormai,  viene messo in croce chi denuncia le ruberie, il massacro dei ceti più deboli, la corruzione dilagante, l'asservimento ai poteri forti. Non i colpevoli, ma chi li 'sputtana'. Che viene accusato di turpiloquio, di fomentare le piazze ed altre fesserie del genere. Giustamente, i responsabili dello sfacelo italiano, non possono controbattere sulla sostanza delle denunce, verissime e tragiche, si concentrano sulla forma, ovvero un linguaggio diretto e semplice e veritiero, quello  usato ogni giorno da tutti.

"l'ipocrisia, che si traduce nel linguaggio del politically correct, non è quello richiesto ai cristiani, perché spesso è sinonimo di corruzione". Le parole di papa francesco, pronunciate durante una omelia, stamattina, ancora una volta, vanno a segno. Descrivono perfettamente l'italia dei nostri giorni, dove il nemico diventa chi dice la verità, senza eufemismi e senza bugie. In italia, ormai,  viene messo in croce chi denuncia le ruberie, il massacro dei ceti più deboli, la corruzione dilagante, l'asservimento ai poteri forti. Non i colpevoli, ma chi li 'sputtana'. Che viene accusato di turpiloquio, di fomentare le piazze ed altre fesserie del genere. Giustamente, i responsabili dello sfacelo italiano, non possono controbattere sulla sostanza delle denunce, verissime e tragiche, si concentrano sulla forma, ovvero un linguaggio diretto e semplice e veritiero, quello  usato ogni giorno da tutti.

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