Malumore alle stelle nel Pd siciliano. Che ha visto deluse le sue aspettative, ancora una volta. Dopo l’imposizione dei candidati calati ‘da Roma’ nelle liste regionali alle ultime politiche, adesso il partito guidato da Giuseppe Lupo, subisce pure lo schiaffo dell’esclusione dei propri componenti dalla squadra di vice-ministri e sottosegretari del governo Letta.

Le speranze sI erano concentrate sui nomi di Beppe Lumia, Sergio D’Antoni, e di Francantonio Genovese. La scelta alla fine, è ricaduta su Giuseppe Berretta, 38 anni, deputato alla seconda legislatura, vicino ad Anna Finocchiaro, che si è  ritirato dalla corsa a sindaco di Catania, in cambio di quello che i dirigenti siciliani del Pd vedono come un “contentino”. E’ il nuovo sottosegretario alla Giustizia.
«La presenza di Miccichè, responsabile del disastro della Sicilia, mette in grande difficoltà il Pd siciliano, — dice Lupo al quotidiano La Repubblica — la gestione romana di questa scelta è del tutto scollegata con noi. È stato un errore grave trascurare così il nostro territorio. Mi sono congratulato con Berretta. Ma da solo il suo profilo non può avere l’autorevolezza per fronteggiare chi aveva un ruolo chiave nel governo Berlusconi».

Non le manda a dire neanche Lumia: «Il Pd rifletta. Da tempo dico che bisogna fare il Pd Sicilia, per mutare modello, e andare verso un partito non più subalterno». E ancora: «La Sicilia è scomparsa dall’agenda nazionale per il partito — dice Baldo Gucciardi, capogruppo all’Ars, non è stato un atteggiamento responsabile nei nostri confronti.

Al Pd siciliano, leggiamo su Repubblica, chiede un mea culpa, anche l’ex deputato Tonino Russo: «Siamo spariti, non abbiamo più autorevolezza. Il Pd siciliano spali finalmente le macerie e ritrovi la sua anima».

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