I fatti si sono verificati intorno alle 23 del 3 ottobre 2019, in via Giuseppe Verdi, nei pressi di piazza Carlo Alberto. A insospettire i carabinieri le versioni divergenti dei due uomini coinvolti, entrambi pregiudicati
Gli spara mentre gli mostra la pistola clandestina La vittima tenta di coprire l’uomo che lo ha ferito
Un colpo di pistola in strada, nel centro di Catania, e l’uomo ferito che tenta di coprire il suo aggressore. È questa la storia su cui ha fatto luce la procura di Catania. Così i carabinieri hanno arrestato Alfio Pasqualino Leone, accusato di porto abusivo di armi clandestine in un luogo pubblico, lesioni personali aggravate e ricettazione. L’uomo si trova adesso nel carcere di piazza Lanza.
I fatti si sono verificati intorno alle 23 del 3 ottobre, in via Giuseppe Verdi, nei pressi di piazza Carlo Alberto. La vittima, un uomo di 45 anni originario di San Giovanni La Punta, è rimasta ferita alla coscia destra da un colpo d’arma da fuoco. Al loro arrivo, i militari hanno trovato sul posto una pistola marca Astra, calibro 7.65, con sei colpi nel caricatore e matricola abrasa. Il ferito, pregiudicato, avrebbe dichiarato ai carabinieri di essere stato oggetto di un tentativo di rapina: volevano rubargli la sua moto Honda X-Adv, ha detto, ma per fortuna è stato soccorso da Alfio Pasqualino Leone, che prima non conosceva, che lo aveva assistito nell’attesa che arrivasse l’ambulanza.
Leone, però, sentito dai carabinieri aveva fornito una versione diversa. Cioè che lui e la vittima si conoscevano bene e che era arrivato ad aiutarlo avendo saputo del ferimento appena avvenuto. Una divergenza di storie che ha spinto le forze dell’ordine a indagare. Così grazie alle immagini dei sistemi di videosorveglianza della zona hanno cominciato a fare chiarezza: Leone era andato nel bed and breakfast lì vicino, dove alloggiava, per cambiarsi la maglietta e tornare sul luogo del ferimento.
Vista questa scena, i carabinieri hanno deciso di eseguire gli esami scientifici su Leone, per verificare la presenza di residui di sparo. A questo punto sarebbe arrivata la confessione: Leone avrebbe spiegato di avere casualmente trovato la pistola, sostenendo di avere ferito l’altro uomo nell’intento di mostrargli l’arma. Poi gettata a terra dopo lo sparo.