Ma davvero la prostituzione è così diffusa nel capoluogo siciliano? ne è convinta giusi scafidi, candidata al consiglio comunale nella lista di italia dei valori.
Gli incontri particolari/ Troppe prostitute nelle vie di Palermo? Regolamentiamole
Ma davvero la prostituzione è così diffusa nel capoluogo siciliano? Ne è convinta Giusi Scafidi, candidata al Consiglio comunale nella lista di Italia dei valori.
La prostituzione a Palermo è un fenomeno dilagante – si legge in un comunicato di questa battagliera candidata ad amministrare la città – che non si riesce ad arginare. Lo testimonia la costante presenza di giovani donne alla Favorita e lo dimostra l’allargamento delle zone battute per il commercio di strada. Nella zona della Stazione Centrale, ad esempio, la linea dello sfruttamento si è estesa fino a toccare Corso Tukory”.
Non vorremmo apparire un po’ maschilisti, ma se c’è tutta questa prostituzione significa che gli uomini di Palermo non disdegnano il “fenomeno”. A questo punto, di solito, le tesi sul cosa fare non sempre convergono.
Giusi Scafidi non ha dubbi: “Ritengo – dice – improrogabile un intervento delle Forze dell’Ordine e delle istituzioni preposte, a tutela del decoro urbano e della tranquillità dei residenti, ma anche per smantellare le organizzazioni criminali che gestiscono la tratta”.
La prima parte del rimedio, sinceramente, ci sembra esagerata. La seconda parte, invece, è sacrosanta: giustissimo “smantellare le organizzazioni criminali che gestiscono la tratta”.
Sulla prima parte ci chiediamo: invece di procedere con la repressione non si potrebbe provare a regolamentare quest’attività? La verità è che nel nostro Paese, appena si tocca questo argomento, chissà perché, si prende la ‘scossa’.
Eppure in alcune grandi Capitali europee questo ‘mestiere’ è regolamentato: e, con tutto il rispetto per certi benpensanti, non ci sembra che vengano meno il “decoro urbano” e la “tranquillità dei residenti”. Anzi, se la cosa viene fatta bene, i cittadini, diciamolo, potrebbero risultare addirittura più “tranquilli”.
Insomma, la vita, in Italia, con l’aumento delle tasse, è diventata un “bordello’ ; la politica siciliana – su questo crediamo che nessuno nutra dubbi – è un gran ‘bordello’. Dobbiamo proprio fare a meno dell’unica forma di ‘bordello’ che, alla fine, potrebbe risultare la più piacevole di tutte?
Certo, magari il momento, in Sicilia, non è dei migliori: ve l’immaginate un disegno di legge su questo ‘fenomeno’ a sala d’Ercole con il ‘bordello’ che c’è in questi giorni da quelle parti?