Gli animalisti contro la violenza dei falconeri «Il Comune vieti queste manifestazioni»

Al Sindaco di Catania,
Enzo Bianco

All’Assessore alla Cultura del Comune di Catania,
Orazio Licandro

La lega italiana protezione uccelli, il WWF e il Coordinamento Tutela Rapaci, apprezzano lo sforzo compiuto da Codesta Amministrazione nel proporre la serata della cultura medievale, che riteniamo molto importante per tutta la cittadinanza, e che ha visto una notevole presenza di cittadini a dimostrazione del grande bisogno di cultura di questa città, abbandonata a sé stessa da troppi anni.

Con grande sconcerto, però, hanno potuto osservare che all’evento, tenutosi presso il castello Ursino, era presente uno stand gestito da un’associazione di falconieri che mostravano gufi, poiane e falchi, uccelli rapaci la cui prerogativa è il volo libero, trattenuti invece su posatoi ed alcuni dotati di cappucci, perché terrorizzati dalla presenza delle persone. I gufi, che del silenzio fanno la loro essenza di vita, erano sottoposti alle grida delle gente e al frastuono dei tamburi dei giocolieri.

Le suddette associazioni dissentono fortemente dalla scelta del Comune e dell’ Assessorato alla cultura per aver inserito in una serata del genere un banchetto che diffonde la cultura della violenza. Le associazioni ritengono altresì fuori luogo e lontano dalla cultura del rispetto degli animali e della natura, la mostra di uccelli rapaci, che nell’immaginario collettivo rappresentano l’emblema della libertà, soggiogati al volere dell’uomo per puro divertimento o peggio per scopi economici.

L’essenza dell’animale selvatico è l’ambiente naturale,non una piazza illuminata e animata da centinaia di persone. Il tempo dei circhi e degli spettacoli di falconeria è ormai finito. La cultura del terzo millennio parla di rispetto per l’ambiente e per tutte le specie. Che ancora venga smerciato per “amore per gli animali” un rapporto “contro natura” non sta da nessuna parte.

Riteniamo doveroso rimarcare, inoltre, che vari falconieri sono stati sottoposti a sequestri per essersi procurati i rapaci direttamente dai nidi tramite furti a danno dello stato (la fauna è bene indisponibile dello stato) e con grave danno anche della biodiversità siciliana.

Anche indagini e sentenze della Magistratura hanno evidenziato il problema che, Le ricordiamo, rappresenta il quarto business illegale al mondo dopo il traffico di droga, di armi e di esseri umani. Le basta cercare su internet e troverà molti riferimenti su questo argomento.

In un’epoca in cui la cultura della violenza è uno dei problemi più importanti per le giovani generazioni, è fondamentale che i segnali a loro dati siano sempre di una cultura del rispetto verso le persone, verso gli animali tutti, verso l’ambiente. E’ una grossa responsabilità che noi come cittadini adulti e voi come nostri amministratori abbiamo verso i giovani catanesi.

Ci auguriamo che spettacoli di questo genere – in cui gli animali vengono utilizzati per divertimento e a fini economici – vengano banditi dalla città di Catania e dal suo territorio, dove fra l’altro abbiamo riserve naturali, come l’Oasi del Simeto, dove gli animali si possono osservare in piena libertà e nel rispetto della loro biologia.

Il Delegato LIPU di Catania – Giuseppe Rannisi
Il Presidente WWF Catania – Maurizio Musmeci
Il Responsabile Coordinamento Tutela Rapaci Sicilia – Giovanni La Grua

[Foto di Nello Latini]


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Le associazioni di tutela degli uccelli si dicono sconcertate per aver trovato al castello Ursino uno stand gestito da falconeri, durante l'evento Un sabato notte al museo, di tre giorni fa. Si rivolgono così al sindaco Enzo Bianco e all'assessore alla Cultura etneo Orazio Licandro: «Gufi, poiane, falchi e rapaci, alcuni incappucciati, erano terrorizzati dalla presenza umana. La cultura della violenza è un problema per le giovani generazioni. Questi spettacoli vanno evitati»

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