Gli abusi e le angherie nelle comunità di Serradifalco Gip: «Clima di terrore». Indagati gestivano le pensioni

Un elenco lungo dodici pagine, un centinaio di schiaffi in un mese. Ancor prima delle intercettazioni, oltre le immagini che testimoniano la gratuità della violenza, più dello squallore generale trasmesso dalla relazione dei militari del Nas. Nella vicenda delle due comunità alloggio di Serradifalco (Caltanissetta) finite al centro dell’inchiesta sugli abusi ai danni di anziani e malati psichici, a fare più impressione sono le tabelle che la procura nissena ha sottoposto al gip Gigi Omar Modica per rappresentare l’esigenza di arrestare e condurre in carcere Vincenzo Biundo. Raccolgono, giorno dopo giorno, in maniera analitica, le angherie che il 53enne avrebbe commesso sfruttando lo stato d’inferiorità degli ospiti.

L’uomo è l’unico dei sei indagati a essere stato rinchiuso in carcere, ma non il solo ad avere avuto comportamenti tali da spingere gli investigatori a parlare di strutture lager. Ai domiciliari sono finiti anche Roberto Scordio, l’amministratore di fatto della cooperativa Azzurra che gestisce le comunità Francesco Lio e Giovanni Iacono, e Rosa Anna Milazzo, mentre per Giuseppe Milazzo e Santa Martino il giudice ha deciso per la sospensione dalla professione per dodici mesi. Unica indagata per cui la procura non ha chiesto misure cautelari è la moglie di Scordio, legale rappresentante della coop ma ritenuta dagli inquirenti una mera prestanome dell’uomo.

A spingere la procura di Caltanissetta a chiedere l’installazione, a partire da febbraio, di microspie e telecamere nascoste è stata una relazione dei militari del nucleo antisofisticazioni di Ragusa, redatta dopo una normale ispezione a fine novembre dello scorso anno. I carabinieri, in quella circostanza, hanno appurato che i locali che ospitavano le comunità versavano in condizioni critiche. Mobili rotti, servizi igienici sporchi, muffa alle pareti, ma anche mancanza di acqua calda e un’unica stufetta elettrica per scaldare l’ambiente caratterizzavano i luoghi in cui vivevano anziani e disabili psichici. Anche se – si legge nell’ordinanza firmata dal gip – stando ai registri in possesso della Regione, le due strutture non avrebbero dovuto ospitare soggetti affetti da patologie così gravi. Dagli accertamenti compiuti dagli inquirenti sarebbe emersa l’assenza di competenze idonee a svolgere le mansioni. Nonostante ciò, però, Biundo e colleghi avrebbero anche somministrato farmaci senza autorizzazione. Tra pasticche sbriciolate nei pasti, gocce e siringhe.

L’occhio elettronico ha monitorato per diverse settimane aggressioni fisiche e minacce, insulti e soprusi vari. Tra cui il rifiuto di dare acqua a un anziano poi risultato disidratato e successivamente deceduto. Su questa vicenda esiste un filone d’indagine ancora aperto per stabilire se le omissioni di cui sono accusati gli operatori delle comunità abbiano avuto un ruolo nella morte dell’uomo. Ciò su cui, invece, il giudice per le indagini preliminari non ha dubbi è la gravità indiziaria a carico degli indagati. «Il clima di terrore instaurato da Biundo – si legge nell’ordinanza – era tale che, come emerge dalle numerose immagini acquisite, i disabili, inermi e indifesi, al solo sentire i suoi passi si coprivano il volto per difendersi». Dai controlli effettuati dai carabinieri è risultato che il 53enne sostanzialmente non aveva orari di lavoro, la sua presenza nelle strutture era costante. Insieme ai colleghi e all’amministratore della coop Azzurra avrebbe gestito direttamente le pensioni percepite dagli ospiti. Nonostante ciò, le entrate sarebbero state giudicate insufficienti al punto da spingere Scordio a non assumere un medico e un infermiere con reperibilità e, più in generale, a offrire servizi scadenti. 

«Lo devi lavare? Cambialo e basta. Ascolta, manco a cambiarlo, mettici un po’ di deodorante», è la frase intercettata dagli inquirenti pronunciata da Rosa Anna Milazzo, rivolgendosi a Biundo. In un’altra circostanza, i due parlano del peggioramento delle condizioni di salute dell’anziano, lo stesso che poi morirà, chiedendosi se non sia il caso di avvertire l’amministratore. Poi riflettono: «Se qualcuno muore è finita anche la pensione», dice Biundo. L’altra risponde: «Ah, tanto noi altri non ne abbiamo usufruito di questa pensione, ne ha usufruito solo lui (Scordio, ndr)». A carico di Biundo – delle cui condotte violente sarebbero stati a conoscenza i colleghi – c’è anche l’accusa di violenza sessuale nei confronti di un’anziana affetta da disturbo schizoaffettivo cronico. Il 53enne avrebbe più volte approcciato la donna, palpeggiandola, masturbandola e mostrandole video porno. Scene riprese dalle telecamere, la cui crudezza emerge anche da due elenchi in cui si ripercorre ciò che sarebbe accaduto tra giovedì 25 febbraio e sabato 3 aprile.


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Una festa di colori ha animato la mattinata della piazza centrale di Grammichele, in provincia di Catania. «Fai super la raccolta differenziata» è la frase sulle magliette – blu, rosse, verdi e gialle – di migliaia di studenti e studentesse delle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado del territorio del Calatino. Tutti […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Quannu è a siccu e quannu è a sacco (quando è troppo poco e quando è troppo). La Sicilia non ha moderazione. Si passa agevolemente, piroettando come ginnasti artistici sul cavallo con maniglie (dell’ammore), dalle mostre monstre di Manlio Messina a Cannes allo stand dell’assessorato ai Beni Culturali e all’Identità Siciliana al Salone del Libro […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]