La struttura, in via De Felice 42, nasce grazie all'iniziativa dell'associazione Oxfam Italia e della Diaconia valdese. Tra i servizi offerti figurano la consulenza per il supporto legale, quella per l'inserimento scolastico e pure per la ricerca di un posto di lavoro, come spiega il direttore Roberto Barbieri. Guarda le foto
Giovani e migranti, inaugurato Community center «Forniremo servizi per la formazione e il lavoro»
Uno sportello nato da un’iniziativa di Oxfam Italia e Diaconia valdese allo scopo di fornire supporto, informazioni, consulenza e orientamento ai migranti presenti sul territorio e ai giovani, per facilitare l’inserimento nel tessuto sociale urbano per i primi e l’ingresso nel mondo del lavoro per i secondi. Sono questi gli obiettivi del nuovo Community center, inaugurato a Catania lo scorso 31 marzo in via De Felice 42.
Roberto Barbieri, direttore generale di Oxfam Italia, spiega a MeridioNews com’è nata l’idea: «Tutto parte dall’esperienza di Oxfam e Diaconia valdese che lavorano da tempo sul tema della vulnerabilità e dell’integrazione dei migranti e che hanno scoperto insieme di voler sviluppare un servizio con uno scopo ben preciso: intercettare le vulnerabilità sia in ambito di immigrazione che in ambito sociale e agevolare l’accesso alle informazioni necessarie per la fruizione di alcuni servizi, quali ad esempio la scuola, l’anagrafe o i centri per l’impiego». La struttura inaugurata a Catania il 31 marzo segue l’esempio di altri centri già avviati al nord Italia: «Abbiamo un’esperienza di lungo termine ad Arezzo, Firenze e Torino e per il nuovo centro ci siamo basati su quanto già sperimentato in queste città – continua Barbieri -. Inoltre con la Diaconia valdese è già in atto da tempo una collaborazione sul territorio siciliano: il progetto Open Europe, che si rivolge ai migranti esclusi dal sistema ufficiale di accoglienza, trattenuti o respinti agli hotspot, che noi cerchiamo di intercettare e aiutare attraverso le unità mobili».
Secondo Barbieri, il Community center lavorerà in rete con le associazioni e in sinergia con l’amministrazione pubblica: «La collaborazione con le istituzioni è indispensabile, loro sono dei soggetti chiave per i servizi sul territorio. Noi intendiamo semplificare l’accesso a quegli stessi servizi già esistenti ma che talvolta hanno limitata possibilità di fruizione da parte di cittadini che non conoscono la lingua e non sanno bene come e dove orientarsi».
La struttura di via De Felice avrà un target di riferimento, come spiega a MeridioNews il pastore Francesco Sciotto della commissione sinodale per la Diaconia valdese: «Ci siamo messi in contatto con i servizi sociali, enti pubblici, università e scuole, la prefettura e l’Asp per informarli della presenza del centro, che è aperto a chiunque cerca aiuto per potere ricevere sostegno, accompagnamento e orientamento. Ci rivolgiamo sia ai migranti, che consideriamo tra le categorie più fragili, ma anche a tutti i giovani. Opereremo come un front office che prova a smistare nella giusta direzione».
Stefania Andriani, referente locale della Diaconia valdese, sarà tra gli operatori che lavoreranno allo sportello del Community center: «Sarà operativo lunedì, mercoledì e venerdì dalle 10 alle 13 e martedì, mercoledì e giovedì dalle 16 alle 18», spiega, aggiungendo che si darà la possibilità a chiunque lo desiderasse di imparare a propria volta a supportare gli stranieri nel percorso di inserimento all’interno della città: «Stiamo cercando di stilare degli accordi con enti e istituzioni per poter accogliere stage e tirocini e dare ai giovani la possibilità di svolgere un’esperienza formativa al centro. I servizi variano, dal supporto legale e normativo, come l’aiuto per l’ottenimento dei permessi di soggiorno all’inserimento nel sistema educativo. In ogni caso, lo scopo è di andare oltre al classico supporto all’emergenza. Per questo ci sarà spazio anche per iniziative ludico-creative come dei corsi di fotografia, gastronomia e lettura».