Nella giornata che celebra il ricordo delle vittime della Shoah raccontiamo la storia di Carmelo Salanitro, docente del liceo classico cittadino Mario Cutelli, denunciato dal preside dello stesso istituto per i suoi biglietti antifascisti clandestini. Insieme a lui, durante la seconda guerra mondiale, morirono nei campi di concentramento o per mano dei militari tedeschi settanta catanesi. Leggi i loro nomi e ascolta la storia di Salanitro dalla voce della nuora Maria
Giorno della Memoria, settant’anni di ricordo Il prof dissidente e gli altri deportati catanesi
«Siciliani, non combattiamo. Il vero nemico dell’Italia è il fascismo. Viva la pace, viva la libertà». Recitava così uno dei bigliettini che il professore Carmelo Salanitro del liceo classico catanese Mario Cutelli nascondeva sotto ai banchi dei propri studenti, nei cappotti, nelle buche delle lettere dell’Italia del ventennio fascista e della seconda guerra mondiale. Una resistenza culturale silenziosa, fatta anche di rifiuti aperti: come quello di non prendere la tessera del partito, quel lascia passare di fedeltà al regime che tutti i docenti, responsabili della formazione delle future generazioni, dovevano avere. Una scelta che Salanitro pagherà con la vita: denunciato dall’allora preside del liceo Cutelli, Rosario Verde, il professore viene arrestato nel 1941 e condannato a 18 anni di prigionia.
Trascorsi prima a Civitavecchia e poi a Sulmona. Da lì, anziché essere liberato come altri prigionieri, viene trasferito ai lavori forzati al campo tedesco di concentramento di Dachau, poi a San Valentino, in Austria, e infine a Mauthausen. Dove muore nelle camere a gas un giorno prima della liberazione: il 24 aprile 1945. Chi lo ha conosciuto, ricorda: «Il suo unico rimpianto era di non aver potuto costringere il preside Verde ad ascoltare una sua lezione ai suoi studenti sull’onore e la viltà». Parole che oggi vengono tramandate dalla nuora del professore, Maria Salanitro, vedova dell’unico figlio del docente.
Una storia ancora poco conosciuta persino dai suoi concittadini quella di Carmelo Salanitro. Ma comunque la più nota tra le più di 70 vite di catanesi spezzate dai campi di concentramento e di sterminio nazisti. Grazie alle indagini delle associazioni e degli studiosi è possibile ricordare, nel giorno della Memoria e non solo, almeno i loro nomi.
Aliotta Sebastiano, Catania;
Barbagallo Giuseppe, Acireale;
Boscarelli Gaetano, Caltagirone;
Calì Vincenzo, Giarre;
Campo Agatino, Misterbianco;
Candella Giuseppe, Catania;
Caruso Alfio, Adrano;
Caruso Angelo, Misterbianco;
Cittadino Michele, Catania;
Consolo Alfio, Zafferana;
Corsaro Alfio, Catania;
Costanzo Angelo, Caltagirone;
D Amore Salvatore, Caltagirone;
DAngelo Antonino, Catania;
De Corrado Giovanni, Caltagirone;
De Forte Vincenzo, Catania;
Di Francesco Nunzio, Linguaglossa;
Di Piazza Antonino, Bronte;
Di Prima Mario, Catania;
Dottorello Francesco, Caltagirone;
Emmanuele Rosario;
Felice Filippo, Catania;
Ferrara Giuseppe, Linguaglossa;
Firrarello Angelo, S.Cono;
Gagliano Antonio, Catania;
Galata Antonio, Motta S. Anastasia;
Gandolfo Salvatore, Vizzini;
Genovesi Concetto, Giarre;
Giuffrida Giuseppe, Catania;
Grasso Federico, Catania;
Greco Giuseppe, Linguaglossa;
Gulizia Giuseppe, Mineo;
Ingo Epifanio, Caltagirone;
La Marca Edoardo, Catania;
Landolina Giovanni, Caltagirone;
La Rosa Alfio, Catania;
La Rosa Venero, Belpasso;
Leone Girolamo, Caltagirone;
Leonardi Giuseppe, Zafferana,
Lo Faro Salvatore, Giarre;
Longo Alfio, Adrano;
Messina Salvatore, Mineo;
Milone Carmelo, Mineo;
Nicotra Luigi, Catania;
Papa Santo, Misterbianco;
Pesce Agatino, Motta S. Anastasia;
Porto Lorenzo, Catania;
Previti Luciano, Motta S. Anastasia;
Puglisi Vincenzo, S. Venerina;
Puglisi Leonardo, Riposto;
Pulvirenti Sebastiano, Acireale;
Rainieri Francesco, Catania;
Ramponi Angelo, Randazzo;
Salanitro Carmelo, Adrano;
Scalisi Antonino; S. Maria di Licodia;
Scuderi Gaetano, Misterbianco;
Severino Carmelo, Catania;
Sgroi Giuseppe, Catania;
Spampinato Francesco, Catania;
Stissi Giovanni, Adrano;
Torrisse Settimio, Catania;
Tranchida lino, Catania;
Tropellone Sebastiano, Acireale;
Vassallo Giuseppe, Catania;
Vasta Salvatore, Mascali;
Vecchio Salvatore, Catania;
Velardita Salvatore, Caltagirone;
Verdura Salvatore, Catania;
Villari Antonio, Trecastagni;
Zappalà Ignazio, Adrano.
Un elenco a cui aggiungere, in maniera ancora non definitivamente certa: Olga Politzer, (Catania); Aronne Gaon, Clara Gaon, Rachela Gaon, Rosa Gaon tutti di Catania.
[Foto di phroumb]