Giorno della memoria, ricordata la Shoah in prefettura   «Insegnare ai giovani ad avere una coscienza critica»

Indifferenza e leggi razziali. Un tema che si lega a doppio filo a quello della memoria, del ricordo. Un messaggio, quello di analizzare la realtà con impegno e sguardo critico, tenendo sempre a mente gli insegnamenti della storia, lanciato oggi ai giovani delle scuole in prefettura dalla prefetta Antonella De Miro, in occasione delle celebrazioni per la Giornata della memoria.  

«Innanzitutto ricordare, conoscere la storia per i ragazzi e per gli adulti ripassarla – sottolinea la prefetta – è un imperativo categorico perché è bene tenere alta la nostra coscienza ricordando quando l’uomo ha dato prova di grandi efferatezze. Ho voluto dedicare a questa giornata una riflessione, d’accordo delle scuole, sul tema delle leggi razziali e dell’indifferenza, l’indifferenza che è complice come afferma la senatrice Liliana Segre. Una parola che la stessa senatrice ha voluto che fosse scritta su quel muro bianco che chiude il binario 21, luogo della memoria alla stazione di Milano. Da dove partivano i deportati per i campi di concentramento». Oggi per i contributi di riflessione di giovani studenti palermitani sul tema Le leggi razziali e l’indifferenza sono intervenute diverse scuole di Palermo: Direzione Didattica “Aristide Gabelli” (scuola elementare), Istituto Comprensivo Giovanni XXIII – Piazzi (scuola media), Liceo Scientifico Statale Benedetto Croce, Liceo delle Scienze Umane e Linguistico Danilo Dolci, Liceo Classico Statale G. Garibaldi.

Indifferenza che è complice, si diceva, perché significa voltarsi dall’altra parte e non prendere posizione. «Dobbiamo insegnare ai giovani ad avere sempre una coscienza critica», ribadisce De Miro. Oggi è stata anche l’occasione per ricordare ai ragazzi un pezzo di storia importante: la scelta che hanno fatto i militari italiani dopo l’8 settembre 1943, che furono deportati nei campi di concentramento per aver deciso di servire la patria, l’Italia e non la Repubblica si Salò. «A cinque di questi militari, oggi scomparsi, sarà consegnata alla memoria una medaglia d’onore – aggiunge la prefetta – e abbiamo raccolto brevi memorie scritte da uno di questi militari, Emanuele Cannizzaro di Castelbuono, grazie alla disponibilità della famiglia. Le abbiamo pubblicate e le abbiamo consegnate ai ragazzi perché possano conoscere anche il sacrificio dei nostri militari e un pezzo di storia italiana».  Le medaglie d’onore, con decreto del Presidente della Repubblica, sono state conferite oltre che ad Emanuele Cannizzaro anche ai militari Giuseppe Realmuto, Giuseppe Siragusa e Gabriele Toralbo. 

I contributi degli studenti hanno spaziato tra diverse forme espressive. I piccoli allievi della Direzione Didattica Aristide Gabelli sono protagonisti di un cortometraggio intitolato Io non dimentico che dà idealmente voce a tutti i bambini che durante la II Guerra Mondiale vissero eventi inimmaginabili. Gli alunni della scuola media Giovanni XXIII – Piazzi ispirati dalla lettura del libro di Liliana Segre Fino a quando la mia stella brillerà hanno letto una poesia, una lettera aperta indirizzata alla senatrice Liliana Segre ed illustrato due cartelloni realizzati dall’intera classe, rispettivamente intitolati L’albero della memoria e Il Giusto. Lo stesso libro della senatrice Segre ha guidato gli studenti del Liceo delle Scienze Umane e Linguistico Danilo Dolci alla costruzione di un percorso – video che raccoglie pensieri, foto, musiche frutto della loro partecipata riflessione sul tema. Gli studenti del Liceo Scientifico Statale Benedetto Croce hanno scelto di esplorare il tema della discriminazione, introdotta dalle leggi razziali, sotto il profilo del rapporto tra regime ed omosessualità, ispirati dal libro Gli occhiali d’oro di Giorgio Bassani e dal film pluripremiato Una giornata particolare di Ettore Scola. Il contributo del Liceo Classico Statale G. Garibaldi si è incentratoinvece sul rapporto tra la classe intellettuale e regime, quindi tra etica e legge, dedicando un focus alla figura di Emilio Segré, scienziato ebreo, professore della Università degli Studi di Palermo che fu costretto a lasciare dopo l’emanazione delle leggi razziali.


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