Antonio Ardizzone, e il vice direttore Marco Romano, in un editoriale intitolato Antimafia e mistificazioni annunciano la revoca dell'autorizzazione all'utilizzo del logo del quotidiano e di alcune pagine del giornale e una diffida contro la messa in onda. Insorgono Fnsi, Assostampa e Art. 21: «Inaccettabile fermare la messa in onda»
Giornale di Sicilia contro la fiction su Francese Chiesta diffida, editore: «Ricostruzione falsa»
Scoppia la polemica su Liberi Sognatori, Delitto di mafia la fiction di Canale 5 dedicata a Mario Francese, cronista del Giornale di Sicilia ucciso dalla mafia il 26 gennaio 1979. L’editore-direttore del quotidiano, Antonio Ardizzone, e il vice direttore Marco Romano, in un editoriale intitolato Antimafia e mistificazioni annunciano la revoca dell’autorizzazione all’utilizzo del logo del quotidiano e di alcune pagine del giornale e una diffida contro la messa in onda (questa sera alle 21) del film prodotto dalla Tao2 di Pietro Valsecchi, diretto dal regista Michele Alhaique, con Claudio Fava che ha partecipato alla sceneggiatura. E proprio Fava reagisce, definendo l’editoriale «triste ed imbarazzante». Mediaset non commenta. Ma intanto, secondo quanto si apprende, stasera la fiction andrà regolarmente in onda.
Per l’editore del Giornale di Sicilia il film tv rappresenta una ricostruzione dei fatti «grossolanamente falsa, strumentalmente artefatta e platealmente incongruente nella tempistica, nella logica e nei contenuti». Nell’editoriale si cita anche Repubblica «che non perde occasione per attaccare o additare criticamente – e sempre a sproposito, sulla base di teoremi virtuali e ricostruzioni evanescenti – il Giornale di Sicilia». Proprio dalle pagine locali del quotidiano diretto da Mario Calabresi, il produttore Valsecchi difende il film: «Non mi aspettavo davvero un’aggressione di questo tipo, è un film sulla libertà di stampa per cui Francese si è battuto». Eppure, scrivono Ardizzone e Romano, «i fatti sono che Mario Francese era un cronista del Giornale di Sicilia, ha firmato approfondite inchieste giornalistiche sul quotidiano smascherando sistemi torbidi e perversi. E’ stato ucciso per avere avuto il coraggio di scrivere queste cose sul Giornale di Sicilia senza che nessuno al Giornale di Sicilia glielo abbia mai impedito. Piaccia o meno ai finti moralisti dell’antimafia autoreferenziata dei teoremi e delle strumentalizzazioni».
Contro l’editore si schierano Fnsi e Assostampa Sicilia. «Siamo certi che i dirigenti di Canale 5 respingeranno la richiesta di censura preventiva. Dopo ciascuno avrà modo di puntualizzare o correggere eventuali imprecisioni ed errori». Insorge il presidente di Art.21, Paolo Borrometi, «il tentativo di fermare la messa in onda – dice – è inaccettabile». Il delitto Francese aprì la stagione feroce in cui Cosa Nostra puntò al cuore dello Stato uccidendo i più significativi rappresentanti delle istituzioni in Sicilia. Ma la fiction è dedicata anche al figlio di Francese, Giuseppe, che era bambino quando il padre cadde sotto i colpi di Leoluca Bagarella e che dedicò tutta la sua vita alla ricerca della verità e alla condanna di tutti colpevoli. Fino a un drammatico epilogo: la decisione di togliersi la vita il 3 settembre del 2002, una settimana prima di compiere 36 anni. Il film è stato presentato in anteprima giovedì scorso a Palermo; nel cast Marco Bocci, Claudio Gioè e Romina Mondello.