Cronaca

Ginostra, chiesa inagibile: la messa di Pasqua celebrata in una terrazza privata vista mare

Avevano dovuto rinunciare ad assistere alla messa la notte di Natale ma per Pasqua hanno optato per una cerimonia religiosa fuori dagli schemi tradizionali. A Ginostra, minuscola frazione dell’isola di Stromboli raggiungibile solo via mare, nell’arcipelago delle Eolie, la Messa del giorno di Pasqua è stata officiata all’aperto in una terrazza privata con vista sul mare messa a disposizione dal decano del villaggio, Mario Lo Schiavo, 80 anni. La singolare celebrazione all’aperto è stata decisa per via dei lavori di ristrutturazione della chiesa, al momento inagibile, che vanno avanti da alcuni mesi. Per volontà dell’arcivescovo Giovanni Accolla, che non ha voluto fare mancare la parola di Dio alla piccola comunità, frate Raffaele, un cappuccino di Caltanissetta, è approdato a Ginostra con un gommone privato partito da Stromboli nonostante le cattive condizioni meteo. Un arrivo salutato con giubilo dagli abitanti del borgo che temevamo di dovere rinunciare anche alla Messa di Pasqua dopo quella di Natale.

Alla cerimonia religiosa hanno preso parte 11 dei 35 residenti, tra i quali una piccola comunità di stranieri che da anni si sono trasferiti nel villaggio alle pendici del vulcano. I lavori di ristrutturazione della piccola chiesa di Ginostra dedicata a San Vincenzo Ferreri, avviati lo scorso autunno, fanno parte degli interventi predisposti dalla protezione civile e dall’ex Governo Musumeci nell’ambito dell’emergenza Stromboli del 2019. L’appalto, di circa 800mila mila euro, prevede la consegna dell’immobile per settembre prossimo anche se si sta spingendo per completare i lavori entro l’estate, così da rendere la chiesetta agibile e quindi fruibile oltre che per i fedeli anche per i turisti. «Siamo contenti che presto i lavori saranno completati – afferma padre Giovanni Longo, parroco di Stromboli e anche della piccola comunità di Ginostra – Da anni la chiesa era in uno stato di degrado e finalmente presto avremo un luogo di culto più che dignitoso». «È un sogno che diventa realtà – commenta Mario lo Schiavo, il più anziano del villaggio – e che ci consentirà di poter seguire le celebrazioni all’interno della nostra chiesa rinforzata strutturalmente, a cominciare dal tetto, anche per adibirla a punto di raccolta in caso di esplosioni dello Stromboli».

Redazione

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