Giarre, il sindaco trasferisce l’ufficio in ospedale Per la Regione dovrebbe diventare un ambulatorio

Giorni in attesa su una barella dell’astanteria del pronto soccorso. Posti letto sottodimensionati, così come il personale. Sono queste le condizioni dell’ospedale di Giarre in cui da oggi il sindaco Roberto Bonaccorsi trasferisce il suo ufficio. Esattamente in una sala dell’ospedale San Giovanni di Dio e Sant’Isidoro, struttura ormai da anni al centro di un lento e costante depauperamento e di controversie politiche. L’azione – a cui ha preso parte anche la Commissione consiliare straordinaria sull’ospedale e il distretto sanitario, presieduta da Tania Spitaleri, – ha lo scopo di monitorare quello che avviene nella struttura, anche in previsione delle prossime decisioni della Regione. Su cui regna una profonda incertezza, non essendo chiare le reali intenzioni del governo di Rosario Crocetta. 

Circa un anno fa venivano promessi interventi e cospicui finanziamenti dall’assessore alla Salute Lucia Borsellino. Soldi e opere che l’ospedale giarrese non ha mai visto, mentre sempre Borsellino nel mese di novembre ha annunciato l’inserimento della struttura tra le otto destinate ad essere trasformate in ospedali di comunità, condizione di poco differente da una vera chiusura. «Con quest’azione – spiega il sindaco – vogliamo evidenziare le contraddizioni che ci sono tra le promesse e i fatti. Voglio, quindi, assieme alla giunta, monitorare e vigilare su questa situazione, perché i cittadini meritano la chiarezza che fino ad adesso non gli è stata concessa. A questo punto non sappiamo quali sono le reali intenzioni del governo regionale, ma non ho più fiducia nell’operato dell’assessorato. Ai cittadini va detto quali sono le reali prospettive senza alimentare false illusioni. Se vogliono chiudere la struttura lo dicano senza fronzoli, mentre se devono valutarci lo facciano con i mezzi adeguati. Fin quando non si prenderà una decisione, possibilmente adeguata ai diritti dei cittadini, non intendo spostarmi». 

Bonaccorsi, insieme ad altri sindaci, nei mesi scorsi si sono recati a Palermo in occasione di una seduta della commissione Sanità all’Ars, riuscendo ad ottenere l’annullamento della chiusura degli otto ospedali. Successivamente la Regione ha però drasticamente ridotto i posti letto per l’ospedale giarrese: appena 16. Attualmente sono 48, mentre sarebbero dovuti essere 57. Quando, qualche giorno fa, il piano è nuovamente finito al vaglio della commissione regionale Sanità e del governo, la riduzione è stata definita un refuso. 

«Da oggi – sottolinea Tania Spitaleri – vogliamo vigilare sull’attuazione degli intenti dei vertici politici regionali che più volte sono stati disattesi senza giustificazioni. In questo momento c’è una distanza abissale tra quello che i cittadini meriterebbero, come garanzie sanitarie, e i fatti. C’era stato promesso tanto, sia a livello di risorse umane che a livello di offerta di servizi, ma nei fatti nulla si è mai trasformato in azione concreta. I nuovi progetti, che non coincidono con gli accordi stipulati con l’assessorato regionale, prevedevano una trasformazione della struttura in quello che chiamano un Ospedale di comunità, nei fatti un grande ambulatorio». 

Alla fine dell’azione di monitoraggio verrà stilato un documento che possa rappresentare la fotografia della situazione attuale. «Vogliamo avviare un percorso che permetta all’ospedale di mantenere le sue funzioni più importanti», conclude Spitaleri.

Dario Calderone

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