Genio civile, gare truccate per vestiti firmati e pulizie Sospetti su 25mila euro versati in contanti in banca

Capi d’abbigliamento firmati, la pulizia gratuita del proprio appartamento e la promessa di fare entrare in società i familiari con i propri corruttori. Le contropartite chieste da Natale Zuccarello agli imprenditori che avrebbero beneficiato dei suoi favori per ottenere appalti da centinaia di migliaia di euro sarebbero state diverse. Sono questi i nuovi dettagli dell’inchiesta della guardia di finanza sui lavori gestiti dal Genio civile di Catania. Stando a quanto verificato da MeridioNews sono 15 al momento gli indagati, ma la lista potrebbe presto allungarsi tirando in ballo altre ditte. Oltre a Zuccarello e a Saverio Verde, l’altro funzionario che ha presentato le dimissioni dopo avere subito la pequisizione dei militari, ci sono altri dipendenti pubblici. Si tratta di Giuseppe Raimondi, Davide Valastro e Ignazio Carbonaro.

I reati ipotizzati dal pubblico ministero Fabio Regolo vanno dalla turbativa d’asta alla corruzione, passando per la frode nelle pubbliche forniture. Per gli inquirenti, Zuccarello – nel ruolo di capo degli uffici di via Lago di Nicito e con la collaborazione degli altri funzionari, impiegati come responsabili dei procedimenti – avrebbe gestito gli affidamenti senza tenere conto delle raccomandazioni dell’Autorità nazionale anticorruzione in merito al principio di rotazione e con l’intento di favorire precise ditte, da cui avrebbe ottenuto in cambio regalie e altro. Il sospetto è che l’ingegnere possa avere intascato anche mazzette. Ad attirare l’attenzione dei militari della guardia di finanza è stata una serie di versamenti in banca per oltre 25mila euro in contanti, effettuati tra il 2019 e il 2020. Una somma che non sarebbe facilmente giustificabile, considerato che lo stipendio di Zuccarello è tracciato dai bonifici mentre la moglie non dichiara redditi dal 2013.

L’ormai ex capo del Genio civile etneo avrebbe agevolato Greentag, impresa di Valguarnera Caropepe (Enna) specializzata in sanificazioni e pulizie, in una gara del valore di circa 39mila euro. Avendo in cambio, secondo l’accusa, dagli imprenditori Salvatore Giunta e Agata Rinaudo capi firmati di un noto brand del lusso per il valore di tremila euro, oltre che la disponibilità a sanificare il proprio appartamento a Misterbianco. Infine l’ingegnere avrebbe ricevuto la promessa di futuri investimenti in una società in cui sarebbero entrati il figlio e il genero (non indagati) senza sborsare denaro.

A ricevere regalie sarebbe stato anche Saverio Verde. Il funzionario avrebbe avuto un ruolo in una gara d’appalto aggiudicata formalmente al consorzio Compat, ma in realtà poi gestita dall’impresa Coimpredil dell’imprenditore Maurizio Trovato. Quest’ultimo si sarebbe garantito così la possibilità di prendere il lavoro, nonostante fosse stato già aggiudicatario di altri appalti banditi dal Genio civile di Catania. Verde, che è stato Rup della procedura, secondo gli inquirenti avrebbe ottenuto in cambio lavori di ristrutturazione gratuiti della propria casa a Belpasso. Tra le imprese perquisite dalla finanza c’è poi Aduno. Il consorzio, amministrato da Romina Paternello (indagata) ha più di un punto di contatto con Agoraa, realtà imprenditoriale che fa capo al vicepresidente di Ance Giuseppe Costantino (non indagato). Nel mirino sono finiti i lavori che Aduno ha fatto sulla Timpa di Acireale: l’impresa avrebbe ottenuto l’affidamento dei lavori di somma urgenza per la messa in sicurezza del costone pur non avendo le competenze per effettuare il tipo di intervento richiesto. Ciò, secondo gli inquirenti, lo si evincerebbe dal fatto che in cantiere avrebbe lavorato l’impresa di Edmond Zeneli, 36enne originario dell’Albania. Quest’ultimo avrebbe fatturato al consorzio di Paternello lavori per 72mila euro, mentre il resto – circa 108mila euro – sarebbe rimasto ad Aduno.

Il 36enne albanese sarebbe entrato in gioco anche in occasione di un altro lavoro alla Timpa acese. Anche in questo caso si è trattato di una somma urgenza data a qualcuno che non avrebbe avuto le competenze per intervenire con tempestività: dietro il consorzio Innova, beneficiario dell’affidamento, ci sarebbe stato Carmelo Ganci Climenti, 35enne rappresentante della Cie. L’uomo però si sarebbe comunque rivolto a Zeneli per fare i lavori. Nel complesso il Genio civile – con il coinvolgimento di Zuccarello, Verde e Valastro – ha prima stanziato 120mila euro, a cui poi ne sono stati aggiunti altri 84mila euro. I soldi che sarebbero rimasti indebitamente a Ganci Climenti sarebbero stati circa 80mila.

Nell’indagine sono finite poi altre due gare riguardanti la manutenzione di torrenti: il Lavinaio-Platani, ad Acireale, e il Cozzi-Babbo a Riposto. In entrambi i casi Ganci Climenti sarebbe riuscito con la complicità di Zuccarello – il cui legale nelle scorse ore ha annunciato la volontà del proprio assistito di «aprire un dialogo con gli inquirenti» – a organizzare gli elenchi delle ditte da invitare alla gara, indicando imprese che non avrebbero presentato offerta a eccezione di quelle a cui formalmente sarebbe stato affidato il lavoro. Ovvero rispettivamente la Mgm Costruzioni di Mario Raciti e la Ecological di Alfredo Di Dio Randazzo. Dietro i due imprenditori, secondo la procura di Catania, ci sarebbe stato Ganci Climenti. Riguarda invece la sistemazione della strada provinciale 123, nel territorio di Ramacca, l’appalto – in questo caso il Rup è stato l’architetto del Genio civile Ignazio Carbonaro – che sarebbe stato pilotato a favore del Caec, il consorzio artigiano edile Comiso amministrato da Sebastiano Caggia, già presidente di Ance Ragusa. Anche in questo caso si sarebbe trattato di una competizione fittizia, in quanto condizionata dal 37enne Nunzio Adesini. L’uomo avrebbe fornito una lista di imprese che non si sarebbero presentate alla gara a eccezione del consorzio Caec, che a sua volta avrebbe designato come esecutrice dei lavori la Nurovi del suocero Emanuele Mondello (non indagato). Mondello è un volto noto dell’imprenditoria gelese e regionale. Coinvolto in passato in indagini della Direzione investigativa antimafia, il suo nome compare anche nelle carte legate al sistema Montante. A parlare di lui, accostandolo all’ex governatore Rosario Crocetta e al senatore Beppe Lumia, fu l’ex assessore regionale e magistrato Nicolò Marino.

Nel decreto che ha disposto le perquisizioni a casa dei funzionari pubblici e degli imprenditori, viene citata anche l’improvvisa revoca di una serie di affidamenti avvenuta a settembre dell’anno scorso in seguito ad «alcuni articoli di stampa pubblicati da MeridioNews».


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Sul nuovo social network X, tale Esmeralda (@_smaragdos), commenta un articolo del Domani a proposito dei finanziamenti alla Cultura elargiti dai Fratelli d’Italia siciliani: «Amici, soldi (pubblici) e politica. In Sicilia tutto fa brodo. Su questo penso non leggerò un commento croccante di Ottavio Cappellani. Perché gli amici so’ amici, gli ex amici so’ nemici». […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]