Gela, villette al posto di case popolari: le denunce del M5S

Villette residenziali al posto della case popolari e pioggia di ricorsi al Tar. Sull’edilizia per i meno abbienti a Gela è guerra di carte bollate e il Movimento Cinque Stelle accende i riflettori “per vedere chiaro in una situazione che presenta parecchi lati oscuri”, e intanto preannuncia segnalazioni alla Procura. Tantissimi terreni espropriati o acquistati per somme irrisorie per creare alloggi popolari previsti dai Peep (piani di edilizia economica popolare) finirebbero infatti per ospitare villette tutt’altro che economiche (vendute a prezzi oscillanti tra i 200 e i 250 mila euro) acquistate da professionisti.
“E’ già successo spessissimo in passato dice Giuseppe Lo Monaco – portavoce M5S di Gela – e accadrà nell’immediato futuro. Il meccanismo è semplice: ai proprietari viene requisito per un tozzo di pane il terreno sul quale poi le cooperative edilizie realizzano appartamenti tutt’altro che economici. Questi non vengono assegnati ai senzatetto, ma venduti ad ingegneri, medici ed avvocati a prezzi tutt’altro che popolari” .
Morale, i senzatetto rimangono tali, a meno che, come succede spesso, non occupino abusivamente altri alloggi. “E’ una prassi consolidata – afferma Lo Monaco – come attestano le ordinanze di sgombero che il sindaco è costretto ad emanare con impressionante continuità”. Intanto il fenomeno degli espropri rischia di mandare in crisi anche il Comune, visto che il Tar ha spesso dato ragione ai ricorrenti, creando montagne di debiti fuori bilancio.
“Finora – dice Lo Monaco – quelli accertati ammontano a 14 milioni di euro, e sono destinati solo ad aumentare”.
Sul caso si stanno muovendo anche i deputati 5Stelle dell’Assemblea regionale siciliana, che hanno richiesto chiarimenti all’assessorato al Territorio: “Passeremo ai raggi x le carte – afferma il presidente della commissione Territorio e Ambiente, Giampiero Trizzino – e segnaleremo i casi sospetti alla Procura. Non può andare avanti così. A Gela si sta uccidendo il diritto alla casa”.
Per Trizzino la situazione di Gela “è figlia della deregulation che regna sovrana nel settore edilizio”. “Occorre – dice – una legge di governo del territorio che contempli vari piani di intervento, da quello urbanistico, a quello paesaggistico, a quello delle aree vaste, solo per citare i principali”.
Su questo fronte il Movimento Cinque Stelle è da parecchio in marcia. E’ in preparazione infatti una legge quadro urbanistica “che – afferma Trizzino – metterà ordine nel far west attuale. E’ infatti dal 1976 che non si mette mano per regolamentare il settore. E questo è inaccettabile. Il governo dovrebbe dire quali sono le sue indicazioni, e noi siamo prontissimi a prenderle in considerazione per una eventuale introduzione nel nostro disegno di legge”.


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