Il vicesindaco corregge il tiro, dopo aver citato la formazione dell'ex ministro Totò Cardinale tra le nuove realtà da seguire. Superato il disimpegno dal Movimento 5 stelle, per l'amministrazione comunale sembra giunto il momento di scegliere il proprio orizzonte. E una virata verso il centro sembra la più plausibile
Gela, il futuro politico della giunta Messinese Siciliano: «Sicilia Futura? Solo un esempio»
Dal M5s e la retorica anticasta ai politici di professione di Sicilia Futura? L’amministrazione comunale di Gela torna a far discutere. A creare polemiche un’intervista del vicesindaco Simone Siciliano, secondo alcuni il deus ex machina della giunta Messinese, che avrebbe indicato proprio nella nuova creatura dell’ex ministro Totò Cardinale un possibile riferimento politico.
Una notizia che, se confermata, potrebbe tracciare inediti scenari a livello regionale in vista delle elezioni di ottobre 2017. Raggiunto telefonico da Meridionews, l’assessore però in parte smentisce. «Ho fatto riferimento a Sicilia Futura come esempio di fermento politico, nient’altro – spiega -. Era un esempio, non l’esempio. Non c’è nessuno schieramento, ho parlato di atteggiamento moderato da parte nostra ma non intendevo i moderati come gruppo politico. Di certo noi, con scarsa modestia, pensiamo di giocare un ruolo aggregante e centrale all’interno del consiglio comunale». La partita in effetti si gioca proprio all’interno del civico consesso. All’indomani dell’espulsione dal movimento di Beppe Grillo, per il sindaco Domenico Messinese si è aperta una nuova fase nei confronti dell’organo di indirizzo politico-amministrativo. Già in minoranza il giorno dopo la vittoria elettorale, con soli cinque consiglieri pentastellati su 30, la giunta ha visto perdere gli ultimi pezzi a gennaio. Solo la consigliera Sara Cavallo è rimasta legata al primo cittadino.
Da quel momento più volte il consiglio gelese ha ridisegnato i propri equilibri: col Partito democratico che si è spaccato al proprio interno e con il Megafono di Crocetta che dopo i primi scontri iniziali ha cominciato a dialogare con la giunta, ma anche con il centrodestra che si è ulteriormente spappolato dopo essersi presentato già diviso durante la competizione elettorale. Infine con lo stesso Movimento 5 stelle che da forza di governo si è tramutato in opposizione intransigente. Si può continuare a governare senza un partito di riferimento? «Noi ci proviamo», assicura Siciliano.
E la libertà dal Movimento si è tramutata in libertà di movimento. Nei giorni scorsi il sindaco Messinese ha partecipato come ospite alla Festa dell’Unità del Pd gelese e poi dal Polo civico. Un tentativo di riunire i moderati al quale erano presenti tra gli altri pezzi di centrodestra, sindacati e l’ex primo cittadino, il renziano Angelo Fasulo. A riguardo Siciliano si limita a sottolineare che «si parla con tutti per il bene della città».